Storia dell’Europa del Nord
Dai guerrieri vichinghi al Welfare state

L’Europa del Nord costituisce un’area non molto popolata, dotata comunque di una certa vitalità. Da una parte il suo processo di integrazione nella civiltà europea è stato lento, la sua conversione al Cristianesimo risale intorno al 1000-1100, dall’altra in anni recenti è stata considerata un’area culturale all’avanguardia per la sua politica sociale molto spiccata. Sul piano culturale e artistico per un lungo periodo la regione non ebbe grande influenza e la nascita delle università (Uppsala in Svezia e Copenaghen in Danimarca) avvenne a fine Quattrocento con un significativo ritardo rispetto agli altri Paesi Europei.

Fino al Seicento il maggiore Paese della regione sotto il profilo politico ed economico è stato la piccola Danimarca, alla quale è successivamente subentrata la Svezia, mentre la Norvegia è stata soggetta ad entrambe e la Finlandia subordinata politicamente e culturalmente alla Nazione Svedese.

La Danimarca si è convertita al Cristianesimo nel 965, la Norvegia alcuni decenni più tardi intorno all’anno Mille, mentre la Svezia oltre un secolo dopo nel 1089 e la Finlandia dopo la cosiddetta «crociata svedese» del 1157.

Per circa trenta anni il Re Canuto il Grande nell’XI secolo tenne sotto il suo dominio un vasto territorio comprendente oltre alla Danimarca, l’Inghilterra e la Norvegia. Alla sua morte il Regno venne diviso fra i suoi figli.

Nel Duecento si diffuse il feudalesimo, anche se la servitù della gleba ebbe minore diffusione rispetto al resto d’Europa. In Svezia la Monarchia anche appoggiandosi alla Chiesa cercò di contrastare il potere dei nobili con scarso successo, mentre in Danimarca negli stessi anni si venne a formare un’assemblea di nobili in grado di limitare per un lungo periodo il potere centrale. Un altro elemento che contribuì a lungo all’instabilità politica di quel periodo, fu la Lega Anseatica, la potente unione di mercanti e città marittime tedesche, che tendeva a monopolizzare il commercio nel Mar Baltico e a interferire col potere politico.

Nel 1397 le Corone di Danimarca, Svezia e Norvegia furono unite attraverso vincoli matrimoniali (e il sostegno dei nobili svedesi) da una dinastia danese, situazione che permané a lungo, con il sostegno del clero svedese ma creando successivamente un certo malcontento fra i nobili di quella Nazione. La Norvegia conobbe un lungo periodo di debolezza economica e politica ed ebbe un ruolo minimo nelle vicende dei secoli successivi. Nel 1523 la Svezia sotto la guida della potente dinastia Vasa si proclamò indipendente e si avviò a diventare la maggiore potenza della regione. Non molto tempo dopo, nel 1527 in Svezia e nel 1536 in Danimarca (Norvegia compresa) si affermò il luteranesimo. Tale scelta presentava motivazioni sostanzialmente politiche, in Svezia vennero confiscate le proprietà della Chiesa Cattolica e i sacerdoti vennero considerati funzionari di Stato. A fine secolo un membro della famiglia Vasa fu anche Re del vastissimo Regno di Polonia-Lituania, senza che l’evento producesse effetti significativi all’interno dello Stato Svedese. Fu una delle molte unioni a carattere personale effimere di quel periodo storico, nobili e altri membri della famiglia timorosi anche di una reintroduzione del Cattolicesimo si ribellarono e misero sul Trono Svedese un altro componente della dinastia Vasa.

La situazione religiosa non favorì la pace e numerose furono le guerre fra Cinquecento e Seicento per il dominio sul Baltico. Nel periodo successivo si ebbe come nel resto dell’Europa il rafforzamento dell’assolutismo e insieme alcuni tentativi di ripristinare il culto cattolico. Il Seicento fu il periodo di maggiore affermazione della potenza svedese nella regione, favorita da un’efficiente burocrazia (all’interno della quale si era integrata la classe aristocratica) ed un’organizzazione particolarmente avanzata dell’esercito. In Danimarca il rafforzamento dell’assolutismo avvenne invece con il sostegno della classe borghese ostile al potere dei nobili. Nel secolo successivo prevalse nella regione del Baltico la Russia, che con Pietro il Grande ridimensionò notevolmente e in maniera definitiva la Svezia. Tuttavia dal punto di vista politico costituzionale fu un periodo importante con significativi progressi. Nel 1720-1723 vennero emanati dei provvedimenti costituzionali che prevedevano la supremazia del Parlamento sulla Corona. L’evento ebbe conseguenze concrete e in molte circostanze la famiglia reale dovette subire la volontà dell’organo rappresentativo. Il formarsi di partiti parlamentari tuttavia favorì le interferenze delle potenze straniere, situazione che spinse il Re Gustavo III nel 1772 a tentare di riaffermare il suo potere, tentativo che ebbe scarso successo. Si ebbero duri contrasti fra conservatori aristocratici e liberali borghesi, ma anche un intenso sviluppo culturale e l’affermazione di una maggiore libertà di stampa. In Danimarca l’assolutismo permané più a lungo e la questione religiosa ebbe maggiore peso, in particolare con l’affermazione del Pietismo, il movimento religioso protestante che valorizzava il sentimento sulla rigidità dogmatica della Chiesa di Stato. Si ebbe comunque nel 1788-1792 l’abolizione della servitù della gleba e maggiore libertà di stampa.

Nel 1807 la Svezia subì la perdita della Finlandia a favore della Russia, tuttavia nel 1814 avendo partecipato (diversamente dalla Danimarca) alla coalizione antinapoleonica ottenne la Norvegia sia pur con una sua Costituzione e una amministrazione separata. Nello stesso periodo la Svezia introdusse una nuova Costituzione (1809) anche se non molto avanzata, con un Parlamento dotato di pochi poteri basato sugli antichi ordini sociali. La Costituzione venne rivista e modernizzata nel 1866. La Danimarca ottenne la Costituzione nel 1849 e tutti i Paesi Nordici godettero di un lungo periodo di sviluppo e di stabilità politica. Nel 1905 la Norvegia ottenne la completa indipendenza, e fra il 1913 e il 1921 i tre Paesi furono fra i primi Paesi al mondo a concedere il voto alle donne. Negli anni Venti si affermarono i partiti socialisti che nei successivi decenni diedero vita a solidi Governi e introdussero un esteso sistema di «welfare state». Molto diverse furono invece le vicende della Finlandia, che verso la fine dell’Ottocento conobbe una politica più autoritaria da parte del Governo Russo. Con la dissoluzione dello Zarismo, il Paese si proclamò indipendente, ma contro il neo eletto Parlamento si ebbe una insurrezione dell’estrema Sinistra che diede vita ad una guerra civile fra Bianchi (nazionalisti e moderati sostenuti dai Tedeschi) e Rossi (socialisti e comunisti sostenuti dai Sovietici) durata alcuni mesi. I primi ottennero la vittoria, ma nel 1940 la Finlandia conobbe una nuova aggressione russa che si concluse con la cessione di alcuni territori a Mosca. Anche nel dopoguerra si ebbero duri contrasti tra comunisti filosovietici e moderati, e nel periodo successivo pur nel rispetto dei principi di democrazia il Governo Socialista mantenne un atteggiamento sostanzialmente filosovietico.

In Norvegia, Svezia e Danimarca si ebbe l’introduzione di un sistema assistenziale molto ampio, apprezzato a livello internazionale ma anche molto dispendioso. Alla fine degli anni Settanta progressivamente tale sistema venne ridimensionato con un sensibile miglioramento dell’economia dei tre Paesi.

Sul piano della politica internazionale i Paesi Scandinavi hanno seguito politiche diverse e non particolarmente aperte alla cooperazione europea. Nel 1959 aderirono all’Efta, l’associazione di libero scambio promossa dalla Gran Bretagna meno vincolante della Cee. La Danimarca aderì alla Nato in tempi brevi e alla Cee nel 1973, la Svezia aderì nel 1995 alla Unione Europea ma non prese parte alla Nato fedele al suo programma neutralista, la Norvegia aderì alla Nato ma non ha mai fatto parte della Comunità Europea e della Unione Europea per tutelare alcuni interessi economici. Nessuno dei tre Paesi ha aderito alla moneta unica, in ogni caso le loro politiche anche recenti sono risultate sostanzialmente equilibrate.

(giugno 2015)

Tag: Luciano Atticciati, Europa del Nord, Paesi Scandinavi, Scandinavia, Uppsala, Copenaghen, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Canuto il Grande, Lega Anseatica, Mar Baltico, Pietro il Grande, Gustavo III, Pietismo, Efta, Cee, Nato.