Storia dell’Olanda
Una terra povera diventata prosperosa per le capacità e il senso della libertà dei suoi abitanti

L’Olanda non ha trovato grande spazio negli studi storiografici italiani, ma presenta molti aspetti culturali ed economici per i quali dovrebbe essere valorizzata. L’Olanda è nata come una repubblica (di tipo aristocratico come Venezia) con molto anticipo rispetto alle altre nazioni europee, ma nel primo Ottocento con un processo storico insolito è diventata un Regno.

Esistono poi delle questioni terminologiche, l’Olanda è uno degli stati che compongono i Paesi Bassi ed essendo il principale ha di fatto dato il nome alla nazione, parlando di periodi storici passati i Paesi Bassi comprendevano anche il Belgio, ma non sarebbe corretto considerarli come una entità unitaria. Le Fiandre infine sono la regione settentrionale del Belgio abitata da Fiamminghi, che costituiscono in pratica gli Olandesi di religione cattolica.

L’Olanda era una terra di acquitrini abitata da popoli celtici e germanici, ma anche quando fu parzialmente occupata dai Romani non ebbe un grande sviluppo e venne considerata come un paese marginale. In questo condivise il destino della Svizzera, proprio perché non integrata in una grande entità statale, ha sviluppato uno spirito autonomo e innovativo. La storia dell’Olanda è la storia di una terra strappata lentamente al mare attraverso dighe, canali e bonifiche, opere realizzate con la tecnologia romana e che richiedevano un buon grado di cooperazione anche nei periodi in cui, come nel resto dell’Europa, l’Olanda si presentava frazionata in numerosi stati. Per avere un’idea dell’importanza di tale situazione si può ricordare l’inondazione della regione della Zelanda del 1530 che provocò la morte di 100.000 persone, ma anche la più recente inondazione del 1953 che causò 1.835 vittime.

Nel periodo successivo i Paesi Bassi furono dominati dai Franchi, non abbiamo molte testimonianze storiche del periodo alto medievale, possiamo ritenere che costituissero una regione povera, sottopopolata, con scarsa organizzazione statale. Anche la conversione al Cristianesimo avvenne con un certo ritardo rispetto agli altri paesi europei e si concluse all’epoca di Carlo Magno. Nel periodo successivo subirono le incursioni e in parte l’occupazione dei Vichinghi, dei Normanni e dei Danesi. Intorno al Mille le comunità benedettine ripresero le opere di bonifica che erano state sospese con la caduta dell’Impero Romano e lentamente la regione tornò a ripopolarsi. I Paesi Bassi entrarono a far parte già nel periodo carolingio dell’Impero Germanico (mentre il Belgio occidentale rimase sotto la Francia), ma come nel resto del continente frazionati in vari stati retti da nobili.

Una svolta importante si ebbe nel Duecento nelle Fiandre con l’affermazione e l’autonomia delle città. Dopo l’Italia questo territorio divenne il più ricco e industriale d’Europa. Gand e Bruges divennero importanti città, Anversa in particolare (come le precedenti facente oggi parte del Belgio fiammingo) divenne uno dei porti più importanti del Nord Europa, dove la lana prodotta in Inghilterra veniva lavorata ed avviata verso il continente. Successivamente divennero parte dei dominii dei potenti duchi di Borgogna e sebbene questi rispettassero le autonomie cittadine, nel corso del Trecento si verificarono numerose rivolte urbane e contadine.

Se le Fiandre precedettero lo sviluppo dell’Olanda, nel Quattrocento Amsterdam, soggetta anch’essa ai duchi di Borgogna, divenne il principale porto europeo del Nord Europa impegnato nel commercio del grano, successivamente delle spezie tropicali e un grande centro finanziario. Con il matrimonio fra Borgognoni e Asburgo, i Paesi Bassi passarono sotto il dominio di questi ultimi, che almeno nel primo tempo rispettarono le autonomie e i privilegi di cui godevano le città.

Due eventi cambiarono radicalmente la situazione politica del paese, la diffusione delle idee anabattiste più estremiste e quelle calviniste anch’esse più severe di quelle cattoliche ma che diedero una ulteriore spinta alle attività economiche e professionali. Il grande Carlo V non prese posizione contro questi eretici, ma il successore Filippo II di Spagna impose l’Inquisizione e, a causa della enorme quantità di debiti accumulati dal padre per far fronte alle guerre con la Francia, aumentò notevolmente le tasse su questa regione, spingendola nel 1567 alla ribellione. I Riformati nel primo periodo attaccarono e incendiarono le chiese cattoliche, ma successivamente la questione economica divenne prevalente e per alcuni anni cattolici e protestanti combatterono insieme. La repressione spagnola fu particolarmente dura e portò alla condanna a morte di centinaia di calvinisti. La guerra conosciuta come Guerra degli Ottanta Anni (terminò ufficialmente con la Pace di Westfalia del 1648) portò alla definitiva spaccatura, la regione a Sud abitata da Valloni (francesi) e Fiamminghi a maggioranza cattolica (l’attuale Belgio) rimase sotto gli Asburgo di Spagna mentre il Nord proclamava l’indipendenza sotto la guida della famiglia aristocratica degli Orange costituendo la Repubblica delle Provincie Unite.

Il nuovo stato costituì una importante novità sul piano storico, anche se gli Orange di fatto detennero a lungo la massima carica dello stato, quella di statolder (governatore), il decentramento amministrativo ebbe un ruolo molto importante, i diritti della cittadinanza erano maggiormente valorizzati rispetto agli altri paesi e prevalse la tolleranza religiosa, uno stato indubbiamente moderno rispetto ai tempi. In realtà una certa ostilità della ricca borghesia che deteneva un gran numero di cariche pubbliche verso gli Orange rimase viva a lungo, e per un certo periodo i calvinisti moderati (arminiani) fra i quali lo stesso giurista Grozio furono perseguitati. Nel 1602 si costituì la prima Borsa Valori al mondo, si ritiene che il primo giornale al mondo venne pubblicato ad Amsterdam nel 1618 e intorno alla metà del secolo XVII la flotta mercantile olandese fosse superiore a quella di Francia e Inghilterra unite, per un certo periodo Amsterdam divenne il principale punto di smistamento delle spezie tropicali in Europa che a quei tempi avevano un valore incredibile.

Il Seicento è considerato il Secolo d’Oro dell’Olanda sia dal punto di vista economico sia culturale. La cultura olandese appare molto diversa da quella italiana, nel campo letterario una delle opere principali del Quattrocento è stata la Imitazione di Cristo scritta probabilmente dal tedesco olandese Tommaso De Kempis a carattere fortemente mistico. Nel campo della pittura del periodo rinascimentale prevale Jan Van Eyck (1390-1441) che alternò opere molto sobrie con personaggi distaccati, in qualche modo più vicine all’arte italiana, a composizioni drammatiche e molto espressive dove prevale la raffigurazione caotica e ammassata dei corpi con una grande quantità e cura dei dettagli. Bruegel il Vecchio (1525-1569) si caratterizzò per una pittura molto lontana da quella italiana e fortemente innovativa, dove prevalevano le situazioni caotiche, bizzarre e surreali, aspetti che vennero ulteriormente accentuati da Hyeronimus Bosch (1453-1516). Si tratta di opere estremamente originali dove gli esseri umani si mischiano con gli elementi della natura, dove le figure mostruose o deformi prevalgono su quelle umane. Opere in cui spesso prevale il senso dell’angoscia, dove le figure malefiche sembrano dominare la realtà, elemento che sarà caratteristico del Protestantesimo e della sua ossessione del peccato. Molto più sobria e tranquilla è l’arte di Rembrandt (1606-1669) e Jan Vermeer (1632-1675) che in alcune opere ricorda quella di Caravaggio.

Nel campo della cultura sono da ricordare il grande Erasmo da Rotterdam e Coornhert contrari all’intolleranza e alla ostentazione religiosa, il giurista Grozio (Huig de Groot) favorevole al giusnaturalismo e fondatore di un’idea di diritto internazionale, Joost van den Vondel che criticò aspramente il Protestantesimo per il suo eccessivo rigore ed infine il razionalista deista Baruch Spinoza.

Nel corso del Seicento e nel secolo successivo l’Olanda vide il contrasto fra il partito repubblicano sostenuto dagli imprenditori e il partito aristocratico orangista. L’Olanda diede vita ad una politica coloniale molto attiva, ma in Europa mantenne un atteggiamento prudente e si astenne dalle politiche aggressive. Tuttavia fu oggetto di politiche bellicose da parte delle grandi Potenze. Nel 1651 l’Inghilterra di Cromwell impose l’Atto di Navigazione con cui limitava il commercio marittimo olandese e negli anni successivi si ebbero diversi scontri navali. Non molto tempo dopo, nel 1668, Luigi XIV sulla base di una complessa situazione giuridica di successione ritenne di avere dei diritti sullo stato olandese, intraprese una guerra contro questo ma si ritrovò una vasta alleanza di paesi europei che temevano l’egemonia francese.

Nel 1669 Guglielmo III Orange venne chiamato successivamente alla Gloriosa Rivoluzione dai protestanti inglesi come loro re, ciò diede vita ad una alleanza anglo-olandese, come caratteristica di quel tempo il sovrano non aveva un forte senso della nazionalità e fu l’Olanda a seguire passivamente la politica inglese. Anche sulla base di tale esperienza lo stato olandese abolì per un certo periodo l’importante carica di statolder (governatore) ma nel 1747 fu costretto a riammetterla. Un evento poco ricordato da molti storici fu la rivolta dei Patriottici, esponenti dell’Illuminismo, che precedette la Rivoluzione Francese, nel 1785 cacciarono il sovrano che ritornò due anni dopo grazie all’intervento dei Prussiani. Le idee rivoluzionarie avevano una certa influenza nel paese ma l’avvento di Napoleone e la sua dura politica verso l’Olanda mise in luce i limiti di tali concezioni. Come previsto dal Congresso di Vienna per porre un ostacolo all’espansionismo francese venne riunita al Belgio, unione che ebbe una breve durata a causa della rivolta del Belgio nel 1830. Nel periodo successivo l’Olanda ha avuto un periodo politico tranquillo e di grande sviluppo economico. L'Olanda oggi è un paese molto attivo che ha conosciuto una politica di tipo socialista rivista in senso liberale negli anni successivi.

(settembre 2017)

Tag: Luciano Atticciati, storia dei Paesi Bassi, storia dell’Olanda, storia delle Fiandre, calvinismo, secolo d’oro dell’Olanda, Repubblica delle Province Unite, statolder, pittura olandese, cultura olandese, Patriottici, Anversa, Amsterdam.