Paradosso lebbra: dimenticata, non sconfitta
Torna nel nostro Paese una malattia che sembrava un ricordo da relegare nei libri di storia. E non è la sola

Quante malattie che si pensava fossero state definitivamente debellate, ora stanno ritornando.

Iniziamo con la tubercolosi che, nel Novecento, fece molte vittime. La causa fu la denutrizione, poca igiene e contagio gravissimo. Si aprirono diversi sanatori, sulle montagne, e nel 1932, per ordine di Mussolini, che vide nella Valtellina un clima adatto per chi soffriva ai polmoni, si fece costruire il più grande sanatorio d’Europa, a Sondalo, ben nove padiglioni per ospitare 5.000 pazienti e nel 1940 incominciò a funzionare. Moltissimi Europei vennero a curarsi in quel sanatorio. Dopo il 1950 la tubercolosi scomparve, miglior cibo, medicinali adatti per combattere quella grave piaga.

Ora, la tubercolosi è ritornata ed i vecchi sanatori, destinati a case di cura e ospizi, si sono riaperti per accogliere centinaia di immigrati che, arrivati in Italia in condizioni pietose, denutriti e mai curati, sono stati accolti nei sanatori perché malattia molto contagiosa.

Ma, ora, è ben più grave la malattia che fa orrore: la lebbra o l’hanseniasi, bacillo scoperto ed isolato nel 1873 da Gerhard Arhaver Hansen, da cui prese il nome «morbo di Hansen» ed i malati definiti «hanseniani».

La lebbra è in tutto il mondo, specie in India e in Africa ma, ora, è arrivata anche in Italia, anche se, incredibile a dirsi, vi è sempre stata. In una località della Liguria vi sono parecchi lebbrosi che, però, si continuano a curare presso il Centro Osservatorio di Genova, unico in Italia, e non sono contagiosi. Però non esiste un vaccino, non si può prevenire la malattia, è necessario curarsi continuamente. In quella località, chiamiamola X, si narra che da centinaia d’anni esiste la lebbra e non si sa per quale motivo non siano mai riusciti ad estirparla come un’erba gramigna.

Le poche notizie che si hanno sulla lebbra in Italia sono rare, non si conosce il numero di malati, si dice 300 circa, ma dati ufficiali non ce ne sono; molti, purtroppo, per vergogna, per timore di passare come untori, non si recano negli ospedali. Comunque è difficilissimo fare una diagnosi sulla lebbra, malattia poco conosciuta che si può confondere come semplice dermatite.

Si dice che a Genova siano ricoverati 112 extracomunitari ma bisogna aggiungere anche Italiani che tornano dalle vacanze esotiche ove hanno contratto contagio.

Ma non si deve dire. Il silenzio scende sempre su situazioni dolorose e che fanno paura.

L’unico vero lebbrosario d’Europa si trova in Puglia, vicino ad Altamura.

Si parla di circa mezzo milione di lebbrosi nel mondo ma, in realtà, nei paesi sconosciuti d’Africa, India, ed altri il numero dovrebbe essere superiore perché isolati e abbandonati da tutti.

Si discute dei Dico, la politica regna sovrana con prevaricazioni continue e lotte intestine, il Governo tassa il popolo in modo a volte sopruso, non sarebbe meglio pensare quali tristi momenti stiamo passando ora con l’arrivo di malattie così contagiose?

Un consiglio: perché non rileggere, soprattutto chi non l’avesse ancora fatto, I promessi sposi del grande Manzoni? La storia è un ciclo continuo, si ripete sempre anche a distanza di millenni.

(maggio 2017)

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