I profughi ebrei in Italia nel 1938
Durante il 1938 l’Italia diviene un «rifugio precario» per tutti quegli Ebrei espulsi dai Paesi d’origine

Il 1938 vide il varo di Legislazioni antiebraiche in molti Paesi Europei, ciò comportò che un numero crescente di Ebrei fosse «ridotto a una massa di paria, non solo senza status sociale o simbolico ma soprattutto senza Stato, ossia senza protezione giuridica, una massa di paria fragile e in balia delle nubi minacciose che si stavano addensando all’orizzonte»[1]. Si venne quindi a creare in Europa un vasto movimento migratorio che gli Stati destinatari di tale migrazione non gradivano per niente; il fallimento della conferenza di Evian[2] nell’estate del 1938, un’iniziativa del Presidente Americano Roosevelt per trovare una soluzione al problema dei profughi ebrei, dimostrava quanto la drammatica condizione degli Israeliti non fosse propriamente al centro dell’interesse dell’opinione pubblica internazionale. L’Italia non partecipò alla conferenza; il Ministro degli Affari Esteri Ciano aveva informato l’ambasciatore statunitense della mancata adesione per «motivi politici» all’iniziativa, che si prefiggeva il compito di facilitare l’emigrazione dei «rifugiati politici» austriaci e tedeschi[3]. I giornali italiani compresero perfettamente che la dizione «rifugiati politici» si riferiva ai profughi ebrei[4].

Dal punto di vista prettamente legislativo, l’Italia rispose al continuo aumento di profughi ebrei, derivante dai provvedimenti di espulsione varati da altre Nazioni, con una serie di norme chiaramente persecutorie[5]. È importante ricordare che dopo pochi mesi il nostro Paese adottò un corpus legislativo antisemita molto articolato[6] e, in alcuni punti, ancora più vessatorio di quello tedesco[7].

In un periodo storico in cui i giornali erano il maggior mezzo di informazione, insieme alla radio, la campagna di stampa aggressiva e denigratoria contro gli Ebrei che imperversò sulle pagine di tutti i quotidiani e periodici durante il 1938, veicolò a una platea alquanto vasta pregiudizi e stereotipi della peggiore propaganda antisemita[8]. È proprio dalle parole d’ordine della stampa, dalla diffusione dei suoi stereotipi, che è possibile ricostruire l’ambiente che informò la società italiana in un’epoca in cui non erano consentite espressioni d’opinioni o fonti d’informazione diverse da quelle ufficiali. Una posizione particolare occupò, all’interno di questa martellante propaganda giornaliera, la figura del profugo ebreo[9]; è sufficiente prendere in esame pochi articoli di un importante giornale come «La Stampa» di Torino per cogliere appieno l’immagine negativa che era veicolata al cittadino medio italiano durante il 1938.

Il giornalista Enzo Arnaldi si occupò specificatamente dei medici ebrei stranieri[10] presenti nella Riviera ligure; la sua attenzione era stata catturata dal numero giudicato eccessivo di questi medici «impancatisi a far quattrini nella nostra Riviera». Una realtà ben conosciuta da quei dottori italiani che «si sono trovata chiusa in faccia la porta di una città che per ogni verso e diritto dovrebbe e dovrà essere loro, esclusivamente loro». L’articolista continuava scrivendo che «la Riviera s’è offerta più di ogni altra zona all’invasione di questi Israeliti venuti dalla Germania, dalla Polonia, dalla Russia, dall’Ungheria e dalla Cecoslovacchia, eccetera. L’entratura era facile per loro, internazionali e nomadi per istinto di razza, appoggiati, richiesti, imposti dai numerosi e ricchi Ebrei stranieri e nostrani viventi qui». In un articolo successivo, che nelle linee generali ricalcava il tono del precedente, Arnaldi focalizzava l’attenzione sulla provenienza dei medici, affermando che la loro origine non aveva importanza, poiché «l’origine e la data di arrivo in Italia non mutano la situazione. Sempre Ebrei stranieri sono e sempre occupano posizioni e intascano quattrini destinati a professionisti nostri»[11]. Da rilevare l’accento posto sul numero eccessivo che, implicitamente, richiedeva l’applicazione di norme limitanti per evitare questa «invasione».

Si ripresentavano, dunque, temi classici della propaganda antisemita: l’infiltrazione ebraica nell’economia di una Nazione; la denuncia della dimensione internazionale della «congiura giudaica»; l’affarismo ebraico. Le stesse tematiche antiebraiche sono riscontrabili, senza rimarchevoli modificazioni dei toni, in tutti i giornali e periodici italiani durante il 1938[12].

Il 7 settembre del 1938 il governo fascista, col regio decreto-legge numero 1381[13], dava inizio alle persecuzioni contro gli Ebrei. Il provvedimento all’articolo 4 recitava: «Gli stranieri ebrei che, alla data del presente decreto-legge, si trovino nel Regno, in Libia e nei possedimenti dell’Egeo e che abbiano iniziato il loro soggiorno posteriormente al 1° gennaio 1919, debbono lasciare il territorio del Regno, della Libia, e dei possedimenti dell’Egeo, entro sei mesi dalla data di pubblicazione del presente decreto». Entro il 12 marzo del 1939, salvo rare eccezioni, circa 5.000 Ebrei stranieri avrebbero dovuto lasciare l’Italia. La scelta del nuovo Stato in cui emigrare era particolarmente problematica poiché quasi tutti i Paesi Occidentali, compresi Stati Uniti[14] ed Inghilterra[15], avevano introdotto delle quote di immigrazione molto limitate, quote che non subirono modificazioni rilevanti nel corso della guerra, nemmeno quando fu chiaro che era in corso un vero e proprio genocidio della popolazione ebraica europea[16].


Note

1 Confronta Enzo Traverso, Introduzione, in Marina Cattaruzza, Marcello Flores, Simon Levis Sullam, Enzo Traverso (a cura di), Storia della Shoah, volume I, La crisi dell’Europa, lo sterminio degli Ebrei e la memoria del XX secolo, Torino, UTET, 2005, pagina 11.

2 Sulla conferenza di Evian confronta Saul Friedländer, La Germania nazista e gli Ebrei (1933-1938), Milano, Garzanti, 1998, pagina 253 e seguenti.
C. Nicaut, L’abandon des Juifs avant la Shoah: la France et la conférence d’Evian, in «Les cahiers de la Shoah», numero 1, Paris, Éditions Liana Levi, 1994.
David S. Wyman, Paper Walls. America and the Refugee Crisis 1938-1941, Amherst, University of Massachussetts Press, 1968, pagine 43-51.

3 Foreign Relations of the United States. Diplomatic Papers 1938, Washington 1955, volume I, pagina 741.

4 Confronta Anonimo, L’Italia non aderisce all’iniziativa americana per i profughi politici ed ebrei, «Corriere della Sera», 30 marzo 1938.
Anonimo, Il rifiuto di Ciano ad una proposta di Roosevelt sulla emigrazione degli Ebrei del Reich, «Il regime fascista», 30 marzo 1938.

5 Confronta Archivio di Stato Novara, Prefettura, Gabinetto, b. 121, questore di Novara a uffici dipendenti e comando dei carabinieri, 15 marzo 1938.
Archivio dello Stato La Spezia, Prefettura, b. 28, fascicolo 2, Ministero delle Corporazioni ai prefetti, 20 aprile 1938.
Archivio storico del Ministero degli Affari Esteri, Ministero degli Affari Esteri, Gabinetto 1923-43, b. 171, fascicolo Ordini di servizio. Circolari, fascicolo Circolari 1938, Ministro degli Affari Esteri a rappresentanze diplomatiche e consolari, 31 maggio 1938.
Michele Sarfatti, Mussolini contro gli Ebrei. Cronaca dell’elaborazione delle leggi del 1938, Torino, Zamorani, 1994, pagine 77, 81-89.

6 I provvedimenti legislativi di maggiore importanza: Regio decreto-legge 7 settembre 1938 numero 1381, Provvedimenti nei confronti degli Ebrei stranieri; Regio decreto-legge 5 settembre 1938 numero 1390, Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista; Regio decreto 5 settembre 1938 numero 1531, Trasformazione dell’Ufficio centrale demografico in Direzione generale per la demografia e la razza; Regio decreto-legge 5 settembre 1938 numero 1539, Istituzione, presso il Ministero dell’Interno, del Consiglio Superiore per la demografia e la razza; Regio decreto-legge 23 settembre 1938 numero 1630, Istituzioni di scuole elementari per fanciulli di razza ebraica; Regio decreto-legge 17 novembre 1938 numero 1728, Provvedimenti per la difesa della razza italiana; Regio decreto-legge 15 novembre 1938 numero 1779, Integrazione e coordinamento in un unico testo delle norme già emanate per la difesa della razza nella Scuola italiana; Regio decreto-legge 22 dicembre 1938 numero 2111, Disposizioni relative al collocamento in congedo assoluto ed al trattamento di quiescenza del personale militare delle Forze armate di razza ebraica; Regio decreto 21 novembre 1938 numero 2154, Modificazioni allo Statuto del Partito Nazionale Fascista; Regio decreto-legge 9 febbraio 1939 numero 126, Norme di attuazione e integrazione delle disposizioni di cui all’articolo 10 del Regio decreto-legge 17 novembre 1938-XVII, numero 1728 […]; legge 13 luglio 1939 numero 1024, Norme integrative del Regio decreto-legge 17 novembre 1938-XVII, numero 1728, Sulla difesa della razza italiana; legge 29 giugno 1939 numero 1054, Disciplina dell’esercizio delle professioni da parte dei cittadini di razza ebraica; legge 13 luglio 1939 numero 1055, Disposizioni in materia testamentaria nonché sulla disciplina dei cognomi, nei confronti degli appartenenti alla razza ebraica; legge 28 settembre 1940 numero 1459, Integrazioni alla Legge 13 luglio 1939-XVII, numero 1055[…]; legge 19 aprile 1942 numero 517, Espulsione degli elementi ebrei dal campo dello spettacolo; legge 9 ottobre 1942 numero 1420, Limitazioni di capacità degli appartenenti alla razza ebraica residenti in Libia.
Per altre norme e provvedimenti si vedano Michele Sarfatti, Documenti della Legislazione antiebraica. I testi delle Leggi, «La rassegna mensile di Israel», LIV, numeri 1-2 (gennaio-agosto) 1988, pagine 49-167.
Valerio Di Porto, Le Leggi della vergogna, Firenze, Le Monnier, 2000, pagine 249-256.

7 Su questo «primato» italiano confronta Guido Ludovico Luzzatto, Scritti politici. Ebraismo e antisemitismo, Milano, Angeli, 1996, pagina 83.

8 Confronta Adriana Goldstaub, Rassegna bibliografica dell’editoria antisemita nel 1938, in «La rassegna mensile di Israel», LIV, (gennaio-agosto 1988, fascicolo speciale a cura di Michele Sarfatti intitolato: 1938 le leggi contro gli Ebrei), pagine 409-433.

9 Per il tema dei profughi ebrei in Italia confronta Paolo Veziano, Ombre di confine. L’emigrazione clandestina degli Ebrei stranieri dalla Riviera dei Fiori verso la Costa Azzurra (1938-1940), Pinerolo, Alzani Editore, 2002.
Klaus Voigt, Il rifugio precario. Gli esuli in Italia dal 1933 al 1945, Firenze, La Nuova Italia, 1993-1996.

10 Enzo Arnaldi, Dopo Voronoff troppi medici ebrei stranieri si sono accampati in Riviera, «La Stampa», 24 agosto 1938.
Enzo Arnaldi, I medici ebrei stranieri sulla Riviera, «La Stampa», 26 agosto 1938.

11 Enzo Arnaldi, La macchia d’olio che dilaga, «La Stampa», 25 agosto 1938.

12 Si vedano, per esempio, questi articoli tratti dal «Corriere della Sera»:
Anonimo, Troppe conversioni di Ebrei in Romania, «Corriere della Sera», 18 febbraio 1938.
Anonimo, L’Italia non aderisce all’iniziativa americana per i profughi politici ed ebrei, «Corriere della Sera», 30 marzo 1938.
Anonimo, Il fascismo e la razza, «Corriere della Sera», 15 luglio 1938.
Anonimo, Razze e razzismo, «Corriere della Sera», 21 luglio 1938.
Emilio Cecchi, Razzismo e utilitarismo agli Stati Uniti, «Corriere della Sera», 28 luglio 1938.
Anonimo, L’unità etnica italiana in uno scritto di A. Solmi, «Corriere della Sera», 8 agosto 1938.
Anonimo, I temi per la difesa della razza fissati dal Segretario di Partito, «Corriere della Sera», 13 agosto 1938.
Anonimo, Pescecani nel Ponto Eusino, «Corriere della Sera», 15 agosto 1938.
Anonimo, La realtà razzista si impone, «Corriere della Sera», 18 agosto 1938.
Anonimo, I nomi germanici proibiti agli Ebrei nel Reich, «Corriere della Sera», 20 agosto 1938.
Carlo Cecchelli, Origini ed omogeneità della razza italiana, «Corriere della Sera», 24 agosto 1938.
Anonimo, L’Ebreo controllava giustizia e polizia di Nuova York, «Corriere della Sera», 24 agosto 1938.
Anonimo, Gli «indesiderabili», «Corriere della Sera», 24 agosto 1938.
Anonimo, Il razzismo italiano e il mondo islamico, «Corriere della Sera», 26 agosto 1938.
Anonimo, La clemenza di Tito, «Corriere della Sera», 26 agosto 1938.
Anonimo, L’identità comunismo-ebrei, «Corriere della Sera», 25 agosto 1938.
Anonimo, Movimento antisemita in Svezia, «Corriere della Sera», 27 agosto 1938.
Anonimo, L’idra dalle molte teste: gli Ebrei, «Corriere della Sera», 30 agosto 1938.
Anonimo, Comunisti giudei e massoni in combutta per sovvertire il mondo, «Corriere della Sera», 1° settembre 1938.
Anonimo, Come Giudei e Moscoviti caricarono la mina della rivoluzione in Spagna, «Corriere della Sera», 2 settembre 1938.
Anonimo, Le mene del giudaismo massonico, «Corriere della Sera», 3 settembre 1938.
Anonimo, L’occulto potere del giudaismo massonico, «Corriere della Sera», 4 settembre 1938.
Anonimo, I delitti del giudaismo massonico, «Corriere della Sera», 7 settembre 1938.
Anonimo, Punti fermi sul giudaismo, «Corriere della Sera», 10 settembre 1938.
Paolo Monelli, Come si son fatti, «Corriere della Sera», 13 settembre 1938.
Anonimo, Un Giudeo e due amici che vendevano sterline false, «Corriere della Sera», 7 ottobre 1938.
Anonimo, Gravi prove contro Sacerdoti e C., «Corriere della Sera», 12 ottobre 1938.
Anonimo, Nuove misure tedesche contro gli Ebrei, «Corriere della Sera», 15 novembre 1938.
Anonimo, L’eliminazione degli Ebrei dalla vita nazionale del Reich, «Corriere della Sera», 20 novembre 1938.
Carlo Cecchelli, La muraglia talmudica fra i Giudei e gli altri popoli, «Corriere della Sera», 25 novembre 1938.
Carlo Cecchelli, Mammona iniquitatis. Il giudaismo e l’inquinamento dei costumi, «Corriere della Sera», 15 dicembre 1938.
Anonimo, La criminalità nei vari Paesi. Alta percentuale data dai Giudei, «Corriere della Sera», 28 dicembre 1938.
Anonimo, Quattrocento milioni sottratti dai tre Ebrei del «Circuito Pathé», «Corriere della Sera», 28 dicembre 1938.

13 Decreto legge del 7 settembre 1938, Provvedimenti nei confronti degli Ebrei stranieri.

14 Antonio Donno, Gli Stati Uniti, il sionismo e Israele (1938-1956), Roma, Bonacci, 1992.

15 Claudio Vercelli, Israele. Storia dello Stato. Dal sogno alla realtà (1881-2007), Firenze, Giuntina, 2007, pagine 147-154.

16 Confronta David Bankier, La conoscenza dell’Olocausto e le reazioni in Europa, Stati Uniti e nelle comunità ebraiche, in Marina Cattaruzza, Marcello Flores, Simon Levis Sullam, Enzo Traverso (a cura di), Storia della Shoah, volume I, La crisi dell’Europa, lo sterminio degli Ebrei e la memoria del XX secolo, Torino, UTET, 2005, pagine 1121-1150.

(aprile 2013)

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