Schegge di Mediterraneo: Matilde di Canossa
Da uno spettacolo teatrale traggo motivo d’indagine per un drammatico presente

La storia dello spettacolo teatrale di Ornella Mariani e Consueto Bariloni si svolge la vigilia di Pasqua del 1099. Nel palazzo di Canossa la contessa Matilde è inquieta. Frate Donizione, suo Padre confessore, che scrisse per lei una biografia epica, l’accompagna. Pochi anni prima Matilde invitò il Pontefice Urbano II nelle sue terre di Guastalla, dove lo indusse a convocare un Concilio in cui fu decisa la più discussa impresa della Cristianità: le Crociate. Ma perché Matilde avrebbe dovuto convincere Papa Urbano II ad indire le Crociate? Matilde volle riprendersi il Trono di Gerusalemme, già suo per discendenza divina del «Sang Real»? Ma una donna non avrebbe potuto salire sul Trono della Città Santa, quindi preparò il nipote, Goffredo di Buglione, fratello di Baldovino. Lo affidò a Pietro l’Eremita, proprio colui che da ultimo convinse il Papa a indire le Crociate. Matilde non partì (l’ufficialità vuole perché ormai cinquantenne), tenuta nell’ombra dalla storia e dalla Chiesa stessa.

Matilde di Canossa (1046-1115), la più rilevante figura femminile del panorama europeo medievale, proprietaria di un territorio che si estendeva dalla Lombardia all’Alto Lazio, negli accesi contrasti della lotta per le investiture tra Impero e Papato (ossia tra potere laico e potere religioso) parteggiò per Papa Gregorio VII ma riuscì, mediando col cugino Imperatore Enrico IV a raggiungere uno storico compromesso, che pose fine ad uno dei conflitti più furiosi tra autorità laica e religiosa che l’Europa ricordi. Il primo grande passo dell’Occidente Cristiano verso la creazione di una costante mediazione tra potere sacro e potere profano, che ha fatto dell’Europa in epoca successiva la culla della civiltà democratica. Il cammino è stato lungo, ma questa di Matilde resta certamente una pietra miliare di tale cammino. Matilde divenne addirittura Regina d’Italia, rappresentando ad un tempo il cuore dell’Europa per discendenza materna e l’Europa mediterranea per discendenza paterna. Dov’è adesso quell’Europa, viene da chiedersi, visti gli ultimi, drammatici, avvenimenti?

Possiamo tranquillamente attualizzare la figura di Matilde, la più conosciuta donna del Medioevo Europeo, che per dinastia, potere e posizione politica meglio può rappresentare l’eccellenza femminile: Matilde poté determinare più degli Imperatori e dei Papi stessi le vicende della sua epoca. Del resto la sua famiglia paterna, di origini longobarde, vantava per tradizione la consuetudine a porre le donne, certamente in subordine rispetto agli uomini, ma comunque su di un piano di parità: perché la donna longobarda, quando gli uomini erano in guerra, lontani, sostituiva con ruoli «maschili» i propri congiunti. Ed aveva spesso, soprattutto negli ambienti aristocratici, un livello culturale non così dissimile da quello degli uomini. Il matronimico fu adottato a lungo dai Longobardi. Matilde fu dunque, anche in relazione alle Crociate, un’abile stratega, intelligentissima protagonista di ogni avvenimento. Seppe dominare i fatti, scegliendo di stare nell’ombra. Intelligence ante litteram. Ciò fece di lei, in pieno Medioevo, la più significativa e moderna figura di leader politico.

Fondò Ordini cavallereschi, perché Matilde era essenzialmente una donna di guerra che anelava alla pace. Può sembrare un non senso, ma la profonda radicalizzazione civile, sociale e culturale del popolo Longobardo e poi Franco-Longobardo che lei rappresentava e che investì l’intera Europa, chiedeva protezione. Matilde fu donna del dialogo, che seppe però offrire protezione. Non solo agli uomini ed alle donne di buona volontà, ma ai loro valori, alla loro civiltà. Perché gli interessi economici, che pure ci furono, erano subordinati a quelli civili e culturali dell’intera Europa. In questo il Medioevo fu più coeso di altre epoche storiche. Matilde rappresentò insieme braccio e mente del Papato stesso. È dunque possibile leggere, attraverso di lei, la genesi delle Crociate. Si trattava, con Matilde, di trasmettere le affascinanti epopee sulla leggendaria discendenza di Cristo e della Maddalena e la custodia del Santo Graal. Che cos’era questa donna se non la personificazione dei dubbi sull’innocenza e la purezza della Chiesa, il senso della responsabilità e colpa per le Crociate, il peso di un potere che lei sapeva di non poter esercitare come avrebbe voluto? La grandezza, prima che materiale, morale, di quell’Europa. I territori belgi e francesi oggi così pesantemente devastati rappresentano la Lotaringia Matildina; l’Italia e Roma, la Longobardia paterna della stessa Matilde. Passato e presente si intrecciano inesorabilmente pensando a questa donna che riposa nelle mura vaticane. L’Europa dopo quasi mille anni non sa interrogarsi sulle origini più profonde della sua esistenza.

(maggio 2016)

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