Templari o Ordine del Tempio
Un intreccio di storia, leggenda e mistero

Ordine religioso-militare, fondato nel 1119 dal Francese Hugo de Payns. Ebbe sede presso la località di Gerusalemme, dove sorgeva l’antico Tempio. Sorto per la difesa dei pellegrini in Terra Santa e per sostegno del Regno Latino di Gerusalemme, incontrò il favore di San Bernardo, che scrisse una famosa lettera sui doveri di questa milizia. La regola fu approvata nel Concilio di Troyes (1128) e poi da Innocenzo II. Il reclutamento avveniva soprattutto fra la nobiltà europea (con prevalenza dei Francesi); i membri erano divisi in cavalieri laici con voti religiosi e in cappellani sacerdoti; a capo dell’Ordine vi era un Gran Maestro. La divisa era costituita da un mantello bianco con croce rossa sul petto.

Cavaliere templare

Un cavaliere templare, modello in mostra a Varedo (Italia); fotografia di Domenico Galli, 2015

L’Ordine del Tempio presentava grandi analogie con quello dei Cavalieri Gerosolimitani Ospedalieri di San Giovanni, a fianco dei quali combatté gloriose battaglie per la difesa del Santo Sepolcro e della Terra Santa. Se l’Ordine del Tempio era sorto come Ordine soprattutto di combattimento, ebbe anche attività e funzioni ospedaliere nelle sue molte «domus» sparse in tutta Europa e particolarmente nelle città sulle grandi strade di traffico. Per il vasto favore da parte delle popolazioni i Templari crebbero rapidamente di numero, così da rendere l’Ordine del Tempio, nel corso del Duecento, una delle forze più cospicue del mondo medioevale dal punto di vista politico, militare e finanziario, anche per i servizi bancari tra i potentati europei e la Terra Santa.

Fortezze templari

I castelli templari in Terra Santa

Questa potenza, temibile ai nuovi Stati e soprattutto alla Francia monarchica, un certo rilassamento morale, l’ormai decaduta funzione militare stante il progressivo ritiro delle forze cristiane dall’Oriente (soprattutto dopo la caduta di San Giovanni d’Acri nel 1291), causarono la rovina dell’Ordine che i Pontefici non intendevano più proteggere, anche per una certa indisciplina e per la tendenza ad estendere le sue immunità, che provocarono spesso conflitti giurisdizionali.

Fu così impostata la lotta, promossa e condotta spietatamente dal Re di Francia Filippo il Bello, lotta che culminò con il famoso e scandaloso processo per eresia e immoralità.

Vari interessi economici (desiderio di impossessarsi dei ricchi beni dei Templari e di togliere loro certi monopoli di natura finanziaria), politici (debellare la potenza di una aristocrazia guerriera, indipendente di fronte all’assolutismo regio e alla nuova borghesia funzionaria statale), religiosi (esercitare un più attento controllo su Ordini che ormai, esaurita la funzione militare, o entravano nell’alveo disciplinare strettamente religioso o dovevano scomparire o trasformarsi), varie cupidigie individuali, fecero sì che la sentenza fosse pronunciata ancor prima di tener conto delle giustificazioni e delle prove addotte a loro favore. Il Pontefice Clemente non si oppose alla soppressione, che avvenne dopo la convocazione del Concilio di Vienne (1311).

Anche questo fatto fu un indice della supremazia che la Francia riusciva ormai a esercitare nei rapporti con la Chiesa. In Francia, dove con un tranello fu arrestato nel 1308 e poi bruciato sul rogo il Gran Maestro Jacques de Molay, il processo fu istruito dalle autorità governative e si concluse con la condanna dei Cavalieri come eretici e con la loro distruzione.

In Inghilterra, in Italia, in Spagna essi furono sostanzialmente dichiarati innocenti dalle accuse loro rivolte, ma ciò non li salvò dalla soppressione come Ordine.

I loro beni furono confiscati e attribuiti, in Italia, al rivale Ordine degli Ospedalieri che mentre continuava a Cipro, a Rodi e nell’Egeo la difesa militare degli interessi della Cattolicità in Oriente, sviluppava straordinariamente la propria potenza anche in Europa, attraverso il progressivo estendersi delle sue case.

I Templari erano profondi nell’esoterismo, è grazie alla loro influenza che la setta catara degli albigesi, «divenne essenzialmente un movimento sufi, con una concezione dell’uomo plasmata in tutto e per tutto sul modello ideale del Pir e cioè delle sette sufi. Inoltre il potere magico da essi attribuito al Sacro Graal (il vaso utilizzato da Gesù per l’Ultima Cena e nel quale sarebbe stato raccolto il suo sangue) eguagliava perfettamente quello attribuito al Khidr, e cioè al verde manto fiammeggiante del paradiso sufi. Analoghe ancora a quelle sufi furono le teorie catare sulla creazione di una società di tipo teocratico…».

Vi sono ancora occulti e indecifrabili segreti. Enigmi irrisolti come quello relativo al favoloso tesoro dei Templari. Essi avevano raggiunto una grande ricchezza, si mormorava che praticassero l’arte dell’alchimia. Nello scorso secolo una strabiliante scoperta diede maggiore credito a questa ipotesi; furono trovati, dove avevano sede due importanti commende dell’Ordine, in Borgogna, ad Essarois, e in Toscana, a Volterra, due antichi piccoli scrigni, illustrati con figure e simboli alchemici. Lo studioso Von Hammer affermò che gli scrigni erano senza dubbio di origine templare. Un’altra eccezionale scoperta la si deve a Theodor Mertzdorff, insigne studioso tedesco che, nel 1877, diede alle stampe un documento templare, ritrovato ad Amburgo, che raccoglieva una serie di regole. Ecco che cosa dice l’articolo 19: «È fatto divieto, nelle commende, in cui tutti i fratelli non sono degli eletti o dei consolati, di lavorare alcune materie mediante la scienza filosofale, e quindi di trasmutare i metalli vili in oro o in argento. Ciò sarà intrapreso soltanto in luoghi nascosti e in segreto».

Si racconta che l’ultimo Gran Maestro de Molay scelse il villaggio francese di Arginy per far nascondere il «tesoro» dell’Ordine da due cavalieri. Arginy negli oscuri sotterranei del suo castello, che poggia sopra una ragnatela di gallerie segrete, che Daniel Réju descrive, «deve celare qualcosa di inimmaginabile». La «Torre delle Otto Bellezze», anche detta la «Torre dell’Alchimia» per i misteriosi segni magici e simboli alchemici disegnati su quei mattoni, è la costruzione più antica del castello e fu oggetto di lunghe visite di studiosi ed esoteristi, tra cui due personaggi d’eccezione, Eugéne Canseliet e Armand Barbault.

Che cosa questi alchimisti trovarono o decifrarono non fu detto. Il favoloso «tesoro» dei Templari rimane ancora un mistero insoluto o potrebbe aver ragione André Douzet quando scrive: «Forse l’autore francese Robert Charroux trovò la chiave quando decifrò questo passaggio dal libro di Breyer»: la conoscenza di misteri sublimi e oltremodo pericolosi se ancora oggi sono sigillati in un fitto «segreto». È un segreto inviolabile che sembra riecheggiare le parole di Ja’far Sadiq (ob. 148/765): «La nostra causa è un segreto velato in un segreto, il segreto di qualcosa che rimane velato, un segreto che solo un altro segreto può insegnare: è un segreto su un segreto che si appaga di un segreto».

Cavalieri templari

Cavalieri templari che giocano a scacchi in un manoscritto del 1283, biblioteca del monastero di El Escorial (Spagna)

I Templari oggi

La Storia ci insegna che l’Ordine venne soppresso nel 1312 con la Bolla Pontificia (Clemente V), e che l’ultimo Gran Maestro morì sul rogo a Parigi nel 1314. Dopodiché, i Templari sopravvissuti ebbero varie strade, a seconda dei contesti europei (chi entrò in altri Ordini come quello Cistercense, o tra le fila dei Cavalieri di Malta, di Calatrava, eccetera) e della protezione o repressione operata nei loro confronti dai rispettivi regnanti del tempo. Per molti secoli, non si parlò più di loro, almeno così sembra. Ma oggi, sia all’estero che in Italia, sono diversi i gruppi che si sono ricostituiti, vantando o meno un’ascendenza storicamente accertata. Nella sezione dedicata al Tempio di Parigi, l’elenco è davvero lunghissimo! Soltanto in Italia, stando alle cronache, esisterebbero quaranta diversi Ordini Templari, e naturalmente ciascuno sostiene di essere l’originale... Sono in ogni regione: Veneto, Liguria, la cui precettoria è costituita da quattro Commende (Genova, Savona, Imperia e La Spezia, divise in Capitanerie), Piemonte, Campania, Abruzzo, Molise e città come Bolzano, Alghero, Cagliari e Parma. Vi sono la Magione Templare di Poggibonsi (Siena) e l’Ordo Militiae Templi, l’unico ad aver ottenuto un riconoscimento canonico ufficiale dalla Chiesa Cattolica; a Perugia si trova il S.O.E.T. (Supernus Ordo Equester Templi), i Cavalieri Templari Cattolici d’Italia.

Ricordiamo che la «Milizia del Tempio» di Poggibonsi è l’unico Ordine cavalleresco ad avere ottenuto un riconoscimento ufficiale della Chiesa Cattolica. Ha ricevuto un decreto di erezione canonica firmato l’8 settembre 1988 dal Vescovo di Siena, monsignor Ismaele Castellano; l’atto della Diocesi di Siena ha valore canonico.

Il Vaticano tutela ufficialmente solo l’Ordine dei Cavalieri di Malta e i Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Nel 1989 la Santa Sede ha concesso le indulgenze plenarie per chi visita «devotamente» la chiesa in determinati giorni dell’anno o tutti i giorni se fatto comunitariamente (le indulgenze riguardano ovviamente anche tutti i membri dell’Ordine Militiae Templi). Il 18 novembre 1990 la Milizia del Tempio di Poggibonsi ha ottenuto l’approvazione della Regola dal Vescovo di Siena, monsignor Gaetano Bonicelli. L’Ordine di Poggibonsi è attestato nel nono volume del Dizionario degli Istituti di Perfezione (Edizioni Paoline, 1997). Paradossalmente, questa Milizia è osteggiata dalla Segreteria di Stato Vaticana perché pratica una liturgia preconciliare, con la Santa Messa tridentina in latino.

Ai Cavalieri professi, viene conferito un abito bianco, comprendente la tunica, lo scapolare con la croce ottagona rossa sul petto (e sulla spalla sinistra), il mantello con cappuccio. I Cavalieri in Obbedienza indossano un mantello senza cappuccio, con la croce ottagona rossa sulla spalla sinistra.

Le Dame portano un velo bianco con il solo braccio orizzontale della croce patente.

I Cappellani portano una mozzetta bianca filettata di rosso e i bottoni rossi (la croce ottagona rossa sulla parte anteriore sinistra).

Ai Novizi è permesso vestire di una sola tunica bianca.

La Regola seguita è sinteticamente quella ispirata da San Bernardo: fare voti di castità, obbedienza, distacco dai beni materiali; recitare quotidianamente il Rosario, fare opere di assistenza a tutti i bisognosi; ascoltare la Parola di Dio e dedicarsi frequentemente alla preghiera.

Il fondatore della Milizia Templare di Poggibonsi, il conte Marcello Cristofani, ha dichiarato che non c’è nessun richiamo a sette segrete o fantomatici misteri o quant’altro, alla base del suo progetto. E nemmeno pretende di vantare una discendenza diretta dall’antico Ordine Templare. Nel 1977 decise di acquistare il Castello della Magione, che nei secoli precedenti era appartenuto alla sua famiglia, per trasformarlo in un centro per i giovani locali. Analizzando i documenti, dice, si è accorto che il luogo era appartenuto ai Templari e pensò di ispirarsi a loro per il suo progetto. Nel 1979 venne riconosciuta civilmente la Milizia del Tempio con decreto del presidente della Regione Toscana. Uno degli scopi principali che si prefigge la Milizia oggi, ribadisce il suo Gran Maestro, è di combattere la scristianizzazione, aprendo gli occhi ai buonisti occidentali, e come Ordine sta raccogliendo fondi anche per i Cristiani di Terrasanta, che sono ridotti al lumicino. Un altro punto fermo è la conservazione del rito tridentino. In un’intervista che rilasciò a «Il Giornale» si dichiarava pronto a usare anche la spada contro quello che ritiene uno dei pericoli più temibili, l’Islam.


Rinascita contemporanea

Negli ultimi anni, in Europa e negli Stati Uniti, in coincidenza con il crollo del muro di Berlino (1989), si sta assistendo ad un fenomeno di ampio spettro denominato neotemplarismo, che si muove sotto le sigle di neo Ordini cavallereschi, accomunati da una religiosità di fondo. I più noti portano l’acronimo francese Osmtj, o latino Osmth, o inglese Smotj. Questi acronimi significano tutti «sovrano e militare Ordine del Tempio di Gerusalemme», per quanto non siano Ordini né sovrani né militari.

Nella rinascita templare contemporanea l’orientamento prevalente è un sincretismo che riadatta ai tempi moderni, in chiave New Age, l’antico esoterismo templare medievale, che fondeva insieme Cristianesimo, dottrine catare, religione celtica, egiziana, zoroastrismo e molte altre. I Templari fecero propria questa miscellanea di culture ed elementi religiosi, con una visione che esaltava tutte le differenze in modo sincretistico e tollerante. Alcuni neotemplaristi moderni, pochi per fortuna, hanno fatto di questo sincretismo pacifico una Weltanschauung (una visione del mondo) che puntava invece ad annullare le differenze e che si associava anche a ideologie eversive di stampo nazista e comunista. In questo senso, pretesero di fondare un movimento, che aveva nel sufismo il suo significato totalizzante. L’esempio più grave si ebbe con l’Ordine del Tempio Solare dei guru Luc Jouret e Joseph Di Mambro, che, nel 1994, causarono suicidi collettivi di massa dei loro adepti in Canada e Svizzera, come forse molti ricordano. In questo caso, l’uso del nome dei Templari fu solo una copertura per nascondere attività illecite. Non è un caso che Jouret avesse un passato di extraparlamentare comunista in Francia, mentre Di Mambro era un neonazista dichiarato.

Il neotemplarismo nacque, tuttavia, molto prima, nel 1804, quando un medico francese di nome Fabrè Palaprat dichiarò di aver trovato un documento segreto chiamato Carta di Larmenio, nella quale il Maestro De Molay dava indicazioni ai suoi successori sulla guida dell’Ordine del Tempio e della Maestranza, e ricostituì un Ordine Templare. Presto, questo neo Ordine, denominato Osmtj, ebbe l’appoggio incondizionato di Napoleone Bonaparte prima e di suo nipote Napoleone III poi, che intendevano contrapporlo agli Ordini cavallereschi e religiosi riconosciuti dalla Santa Sede.


Organizzati come i Lions Clubs

L’Osmtj cominciò a diffondersi in Europa grazie ad alcune affiliazioni mirate di militari e nobili di alto rango, appartenenti alla Massoneria. Non è un caso che la maggior parte degli attuali membri di queste miriadi di associazioni, che sono nate come gemmazioni dall’originale Ordine di Palaprat, appartenga a rami della Massoneria regolare e non. Oggi, in Italia, molte sono le associazioni che si rifanno all’Osmtj originale e ognuna di queste andrebbe analizzata singolarmente. In ogni caso, il modello che viene generalmente adottato, per quello che si può carpire dall’esterno, è quello dei Lions Clubs, in cui prevale un associazionismo conviviale tra i membri, che si riuniscono portando il bianco mantello templare con la croce rossa sbavata in modo folkloristico. Talvolta, alcune associazioni si dedicano ad attività benefiche e caritatevoli.

Tra queste, le più importanti sono l’Osmth di Osservanza Atlantica che, grazie ad un lavorio di lobby americana, è riuscito ad accreditarsi, nel maggio 2002, come Organizzazione Non Governativa all’Organizzazione delle Nazioni Unite, presso il comitato Ecosoc, deputato alla risoluzione dei problemi umanitari su scala planetaria. Vi sono poi l’Osmth-Osservanza Portoghese guidato dal principe Sousa Fontes; l’Osmth-Gruppo Haimovici, guidato dal famoso chirurgo osseo nizzardo Haimovici-Hastier e dal Romano Romolo Lucioli; il Smtho-Osservanza Brasiliana guidato da Rocco Zingaro di San Ferdinando e dalla moglie Maria Lo Mastro; l’Osmtj-Osservanza Belga dell’architetto Van Der Stock e del giornalista triestino Walter Grandis; l’Osmtj-Svizzero di Alfred Zappelli; l’Omcth-Tedesco e molte altre obbedienze od osservanze.

Tutte queste associazioni sono in forte concorrenza tra loro e si moltiplicano ad un ritmo forsennato, a causa delle continue fuoriuscite di gruppi di cavalieri che vanno a fondare nuovi Ordini. Inoltre, tutte aspirano inutilmente ad un riconoscimento dalla Santa Sede che, dopo la soppressione dell’Ordine, non è mai più tornata sui suoi passi e mai lo farà.


Legati alla Massoneria

Da un lato, alcuni studiosi pensano (forse maliziosamente) che questi «cavalieri» vorrebbero sfruttare il prestigio della Chiesa per gestire un qualche potere; dall’altro, è chiaro che la Chiesa non potrà mai accogliere gruppi neotemplari al suo interno, poiché vede già nella Massoneria l’erede della cultura templare, già condannata.

Queste associazioni neotemplari si trovano così tra l’incudine e il martello, non essendo accettate né dalla Chiesa né dalla Massoneria, che ha già al suo interno rituali che si richiamano ai Templari e al sincretismo. Quanto il templarismo sia legato alla Massoneria è poi dimostrato dall’antica Massoneria Scozzese, fautrice dell’indipendenza della Scozia fin dal 1324, quando, nella battaglia di Bannockburn, i Templari combatterono a fianco di Robert Bruce contro le truppe inglesi di Edoardo I, sconfiggendole sul campo. Questa vittoria permise ai Templari di essere inseriti nelle corporazioni muratorie scozzesi, le stesse che, nel 1450, eressero la cappella di Rosslyn, nei pressi di Edimburgo.

La cappella di Rosslyn (visitabile ancora oggi) è la summa di questa tradizione sincretista; al suo interno ci sono infatti simboli massonici, templari, celtici, pagani e orientali.

La templarità non è una ideologia, è un sentire profondo, svincolato dall’appartenenza a gruppi e associazioni contingenti, che trova nell’origine della tradizione europea il suo sostentamento. La templarità è un’aspirazione individuale ad essere cavalieri senza macchia e senza paura, a difendere i bisognosi e a combattere per ciò in cui si crede.

(maggio 2012)

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