Gesù Cristo: cronologia della vita
Una ricostruzione della data di nascita, di morte e dei momenti salienti della vita di Gesù, basata sulle fonti evangeliche

Quando è vissuto Gesù di Nazaret, figlio di Giuseppe, detto il «Cristo»? La domanda non è oziosa come potrebbe sembrare a prima vista, dato che proprio sulla difficoltà di una ricostruzione cronologica della vita di Gesù si sono basati coloro che intendono negarne l’esistenza storica. In effetti, le nostre fonti più autorevoli – i quattro Evangelisti – non si sono preoccupati di fornirci dati cronologici con i criteri che l’uomo moderno – particolarmente scettico – pretende: date incontrovertibili, magari con riscontri in autori pagani, in manoscritti antichissimi, e via dicendo. Essi, pur sapendo che molti avrebbero negato che il Cristo fosse venuto nella carne, non potevano di certo anticipare le obiezioni dei vari razionalisti degli ultimi secoli.

Tuttavia le indicazioni cronologiche – poche e incomplete per le esigenze del pensiero moderno – assumono una particolare importanza: proprio una certa scarsità di questo tipo di indicazioni e il fatto che siano stati lasciati alcuni vuoti, rendono paradossalmente gli Evangelisti più credibili. Si vede chiaramente che questi non costruiscono «a tavolino» una cronologia della vita di Gesù: si preoccupano però di darne una collocazione spazio-temporale, proprio perché – ci dicono – il Verbo si è fatto carne nello spazio e nel tempo, cioè in un ben preciso momento della storia. Queste poche indicazioni cronologiche – particolarmente credibili proprio per il fatto che si vede che non fanno parte di un sistema artificiale – ci permettono di dedurre con grande verosimiglianza un’impalcatura cronologica più o meno esatta della vita di Gesù.


Quando è nato Gesù?

Leggiamo i Vangeli per cercar di capire se, dalla loro analisi, si può risalire ad una data certa della nascita di Gesù.

Vangelo secondo Luca, 1, 1-4: «Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto».

Vangelo secondo Luca, 2, 1-4: «In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme».

Vangelo secondo Matteo, 2, 1-2: «Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del Re Erode. Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il Re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la Sua stella, e siamo venuti per adorarlo”».

Vangelo secondo Matteo, 2, 16-17: «Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi».

Vangelo secondo Luca, 3, 1-2: «Nell’anno decimoquinto dell’Impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto».

Notiamo che ci sono tre nomi di personaggi precisi e ben conosciuti: Augusto, che fu Imperatore Romano dal 31 avanti Cristo al 14 dopo Cristo (per la precisione, morì il 19 agosto 767 dalla fondazione di Roma), quando gli successe Tiberio, che regnò fino al 37 dopo Cristo; ed Erode, figura interessante, che lo storico Giuseppe Flavio descrive così: «Fu uomo ugualmente crudele verso tutti, facile all’ira, incurante della giustizia. Fu favorito quant’altri mai dalla fortuna: da uomo comune, qual era fu fatto Re, passò attraverso pericoli innumerevoli, si adoperò per superarli tutti e visse fino ad un’età molto avanzata» (Antichità giudaiche, XVII, 191). La sua fortuna cominciò nel sangue: Pompeo prese Gerusalemme nell’estate o autunno del 63 avanti Cristo con un bagno di sangue e pose come Re fantoccio Antipatro, che aveva due figli, Fasaele ed Erode, allora di dieci anni (successivamente ebbe altri tre figli: Giuseppe, Ferose, Salomè. Antipatro morì avvelenato nel 43 avanti Cristo). Erode fu un uomo abile, perché riuscì ad essere amico di Pompeo e poi di Antonio, il nemico di Pompeo, e infine di Ottaviano Augusto, ultimamente nemico di Antonio, che sconfisse ad Azio nel 31 avanti Cristo, cominciando così il suo Impero. Uomo violento, Erode, e passionale: ebbe dieci mogli, molte morte tragicamente. D’altra parte, nel 35 avanti Cristo ordinò di affogare Aristobulo, il fratello della seconda moglie, Marianne I (per distinguerla da un’altra Marianne, che Erode sposò nel 23 avanti Cristo); nel 34 avanti Cristo fece uccidere lo zio e cognato, Giuseppe, marito della sorella Salomè; nel 30 avanti Cristo fece uccidere lo zio Ircano, che aveva già ottant’anni; l’anno dopo (nel 29) fece uccidere la moglie, Marianne, e la suocera e più tardi, nel 7 avanti Cristo, col permesso di Augusto – questa volta – fece strangolare i due figli avuti da Marianne, Alessandro ed Aristobulo. Infine, prossimo alla morte dopo sei mesi di atroce malattia, fece convocare tutti i notabili a Gerico, dove risiedeva; li fece rinchiudere nell’ippodromo e ordinò che al momento della sua morte – prima che ne fosse diffuso l’annunzio – tutti fossero massacrati. Motivo: voleva che il lamento funebre che si sarebbe alzato alla sua morte sarebbe stato sincero… alla sua morte si sarebbe pianto per motivi reali e non per protocollo; per dolore vero, non per cordoglio ufficiale. L’ordine sarà eseguito alla lettera (Giuseppe Flavio, nelle Antichità giudaiche, XVII, 180-181, afferma anche che Erode diede ordine di giustiziare un membro di ogni famiglia ebrea, perché tutta la Nazione fosse lasciata alla sua morte in uno stato di vero dolore e desolazione: tutti avrebbero pianto alla morte di Erode). Cinque giorni prima di morire fece decapitare l’erede al trono, il figlio Antipatro, che cercava di affrettare la morte del padre. Era la primavera (tra il 13 marzo e l’11 aprile) del 4 avanti Cristo.

Un’osservazione: si noti che Erode muore quattro anni prima di Cristo, ma Matteo ci dice che Giuseppe e Maria e Gesù tornarono dall’Egitto e si stabilirono a Nazaret dopo la morte di Erode. Inoltre il Vangelo ci dice anche che Erode, quando vennero i Magi, fece calcolare l’età del fanciullo, che doveva avere circa due anni.

Guardiamo gli altri nomi. Sulpicio Severo Quirinio, un personaggio che noi conosciamo da altre fonti. Si è scoperto che fu effettivamente un governatore nominato da Augusto quando questi depose Archelao (uno dei quattro figli superstiti di Erode, non meno feroce del padre) Re della Giudea, della Samaria e della Idumea per mandarlo in esilio in Gallia. Sulpicio fu, dunque, governatore della Siria dal 12 al 6 avanti Cristo. Quirinio fece effettivamente un censimento. Ce lo conferma l’iscrizione di Venezia, che attesta un censimento ad Apamea di Siria per ordine di Quirinio, legato di Siria. Ma questo censimento, le cui operazioni poterono durare uno o due anni, sarebbe avvenuto verso il 12 avanti Cristo. Altri indizi fanno pensare che ci sia stata una fiera opposizione a questo censimento: 6.000 farisei si rifiutarono di sottomettersi. Più tardi, nel 4 avanti Cristo, Sabino, procuratore dei beni di Augusto in Siria, fece un inventario delle ricchezze di Erode, suscitando una nuova feroce opposizione. Opposizione che si saldò con quella che si ebbe nel marzo del 4 avanti Cristo, quando gli Ebrei si ribellarono all’introduzione dell’aquila d’oro nel Tempio e ne nacque il partito degli zeloti. La rivolta fu repressa nel sangue: Sabino fece appello a Varo, che diede la caccia ai ribelli per tutto il Paese, crocifiggendo almeno 2.000 Ebrei. Ora, questo censimento sarebbe quello che fu fatto, secondo Giuseppe Flavio, nell’anno 6 dopo Cristo, non quindi al tempo di Erode… a meno che non ce ne siano stati altri, a noi sconosciuti.

Qualcuno ha cercato di sfruttare la stella (quella dei Magi). Nella tradizione la stella è una cometa, che per la precisione non è affatto una stella ma un colossale blocco di ghiaccio (sporco) che orbita all’interno del Sistema Solare: avvicinandosi al sole, il calore vaporizza il ghiaccio superficiale che forma così la caratteristica «coda». Nel dipingere l’Adorazione dei Magi nella Cappella degli Scrovegni, Giotto ha raffigurato la cometa di Halley che aveva osservato al suo passaggio nel 1301, usandola come modello per la stella di Betlemme (oggi si sa per certo che la cometa di Halley passò nel 12 avanti Cristo): e il suo esempio ha fatto scuola. In realtà, le cronache astrologiche cinesi parlano di una stella supernova che esplose, emettendo una luce più forte del normale, nel 5 o 4 prima di Cristo. Gli scienziati poi hanno stabilito che vi fu una congiunzione di pianeti caratteristica – Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci –, forse quella che avrebbe potuto colpire i Magi. Ma essa avvenne nel 7 prima di Cristo.

Giotto, Adorazione dei Magi, tra il 1304 e il 1306, Cappella degli Scrovegni, Padova (Italia)

Giotto, Adorazione dei Magi, tra il 1304 e il 1306, Cappella degli Scrovegni, Padova (Italia)

La spiegazione di tutto questo rebus, in sé, è molto semplice. A contare gli anni dalla nascita di Gesù, si incominciò abbastanza tardi, nel VI secolo, per opera di un monaco della Scizia, Dionigi il Piccolo (500-545 circa). Egli aveva capito l’importanza fondamentale della nascita di Gesù: come questa avesse segnato la storia del mondo e come Gesù avesse cominciato una nuova epoca, quella definitiva, che attende ormai solo la Sua seconda venuta. Per Dionigi, la storia prima di Gesù era stata tutta una preparazione della Sua venuta e la storia vera cominciava da Lui: la data della Pasqua avrebbe dovuto essere il giorno di inizio dell’anno! Per questo si mise a studiare, applicando il calendario giuliano che permette un ciclo pasquale (cioè la stessa data della Pasqua) ogni 532 anni – non usò però l’inizio del calendario giuliano, ma volle iniziare con l’incarnazione del Signore (il Natale); infine, nel 527 a Roma riuscì a stabilire che Gesù era nato 754 anni dopo la fondazione di Roma (egli partì dal fatto che il Vangelo secondo Luca fa cominciare la predicazione di Giovanni e di Gesù al 15° anno di Impero di Tiberio, che coincideva con il 781-782 dalla fondazione di Roma. Sempre il Vangelo secondo Luca – capitolo 23, versetto 3 – gli avrebbe anche permesso di stabilire che Gesù aveva ventinove anni, quando cominciò a predicare. Di qui il calcolo: 782 meno 29 fa 753). Da allora cominciava l’anno «1» (l’anno «zero» fu introdotto solo verso il Mille). Il calcolo fu approvato da Papa Giovanni II nel 533 per la data della Pasqua; andò diffondendosi nell’VIII secolo per opera di Beda il Venerabile (673 circa-735), che lo usò per la sua Historia ecclesiastica gentis Anglorum; nella stessa Curia pontificia cominciò ad essere introdotto da Giovanni XIII (965-972). Purtroppo al tempo di Dionigi non c’erano tutte le tecniche e le conoscenze di cui noi disponiamo: gli anni, ad esempio, cominciavano diversamente, a seconda dei luoghi e delle tradizioni, quindi era possibile fare errori di calcolo… ed è quello che accadde a Dionigi. Sarebbe qui interessante inserire delle nozioni di cronografia, che però esulerebbero troppo dal nostro lavoro.

Non ci vorrebbe molto a capire la confusione, che poteva regnare nei calcoli per datare i fatti del passato.

Riprendiamo, come esempio, il Vangelo secondo Luca sull’inizio del ministero di Gesù, capitolo 3, versetti 1-2: «Nell’anno decimoquinto dell’Impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto».

È un passo solenne, pieno di dati. Ma lo studioso di storia cade subito in ginocchio quando si pone la domanda fondamentale: Luca comincia a contare gli anni di governo di Tiberio dalla morte di Augusto (19 agosto del 14 dopo Cristo) o da prima, quando Augusto adottò Tiberio e lo associò al governo dell’Impero? E non tutto finisce qui: gli anni di Roma cominciano in primavera, l’anno ebraico comincia un mese dopo, l’anno greco varia moltissimo, l’anno imperiale incomincia dal primo giorno di regno.

Come per l’anno, anche il giorno preciso della data di nascita di Gesù non è esplicitamente riportato dai Vangeli. Per Gesù veniva anticamente festeggiato il giorno della nascita al Cielo, non della nascita terrestre. Col tempo comunque questo mancato interesse mutò e si avvertì la necessità di festeggiare anche la nascita terrena di Gesù.

La tradizionale datazione al 25 dicembre si è sviluppata secoli dopo la nascita di Gesù. Il primo documento databile con certezza che attesta tale data (l’8° giorno alle calende di gennaio) risale al 336. Come è ampiamente noto, la scelta di questo giorno non deriverebbe da una tradizione antica relativa all’effettivo giorno di nascita di Gesù, ma dal tentativo di «battezzare» la festa pagana del Sol Invictus, il «Sole non vinto» (Gesù si presenta infatti come il Nuovo Sole del mondo).

Sono tre le indicazioni evangeliche che possono in qualche modo suggerire il periodo dell’anno ove collocare la nascita di Gesù.

Il primo passo riguarda il viaggio della Sacra Famiglia. Nel Vangelo secondo Luca (2, 1-5) viene descritto il viaggio di Giuseppe e Maria da Nazaret a Betlemme per espletare gli obblighi del censimento di Quirinio ordinato da Augusto. Giunti a destinazione, Maria partorì. Se si conoscesse il periodo in cui il censimento ebbe luogo, si potrebbe conoscere indirettamente, se non il giorno preciso, almeno l’intervallo in cui collocare più verosimilmente la nascita. Si può ipotizzare che il viaggio non abbia avuto luogo nella stagione invernale per problemi logistici (ruscelli non guadabili, difficoltà all’addiaccio notturno). D’altro canto, il viaggio può aver avuto luogo in primavera o estate, e solo in seguito, «mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto» (Vangelo secondo Luca, 2, 6). Ma è difficile trarre da queste indicazioni qualche riferimento preciso.

Il secondo passo riguarda il pernottamento all’esterno dei pastori. Nel Vangelo secondo Luca (2, 8), subito dopo aver descritto la nascita di Gesù, viene detto che in quella regione c’erano dei pastori «accampati (all’esterno) e veglianti veglie di notte sul gregge». Questo pernottamento all’esterno porta a pensare ad una stagione non fredda. D’altro canto, è stato fatto notare che in Palestina non sono comunque impossibili tali pernottamenti in vista della custodia del gregge, e l’indicazione dei turni di guardia (veglie) potrebbe far pensare ad un riposo alternato in un ambiente protetto. Il fatto che l’angelo si manifesti ai pastori durante «veglie di notte», apparentemente subito dopo il parto, indica una nascita notturna.

Il terzo passo riguarda Zaccaria. Nel Vangelo secondo Luca (1, 5; 1, 8), l’annuncio del concepimento di Giovanni Battista a Zaccaria avvenne mentre stava officiando nel Tempio di Gerusalemme durante il turno della classe sacerdotale di Abia, alla quale apparteneva. Nel Vangelo secondo Luca (1, 26), sei mesi dopo avvenne l’annunciazione a Maria e il concepimento di Gesù. Conoscendo il calendario dei turni di servizio delle classi sacerdotali, se ne potrebbe ricavare un’approssimativa indicazione del periodo dell’anno in cui nacque Gesù. Secondo il Primo Libro delle Cronache (24, 10), quella di Abia era l’ottava del ciclo di ventiquattro classi sacerdotali che si avvicendavano, in un ciclo settimanale (da sabato a sabato) nella gestione del culto. I testi biblici non ci informano circa il momento dell’anno in cui il ciclo aveva inizio, né come venivano gestite le settimane dell’anno non coperte dalle quarantotto settimane del duplice ciclo delle classi: era un ciclo ininterrotto, per cui il turno di ogni classe variava ogni anno, oppure interrotto, per cui ad ogni classe spettava un preciso momento del calendario ebraico?

Se era un ciclo interrotto, il turno di Zaccaria sarebbe caduto nella successiva ottava settimana, attorno a metà novembre, e volendo collocare la nascita di Gesù quindici mesi dopo, si otterrebbe indicativamente metà febbraio.

Se era un ciclo ininterrotto, Browne (1844) ricava la nascita di Gesù attorno all’8 dicembre del 5 avanti Cristo, mentre Lewin (1865) opta per la nascita di Gesù a inizio agosto del 6 avanti Cristo.

C’è anche un ciclo semi-interrotto: dai testi di Qumran è emerso un calendario liturgico delle ventiquattro classi che si alternavano in un ciclo di sei anni, dove l’anno era composto da 364 giorni. In questo caso, la nascita di Gesù sarebbe collocata a fine dicembre.

Tuttavia si è largamente diffusa l’ipotesi, relativamente recente (Duchesne, 1889), di un’origine di tale data (il 25 dicembre) a partire da elementi cristiani: l’ipotesi è che si sia arrivati alla data di nascita di Cristo partendo da quella che si credeva essere la data di morte, cioè il 25 marzo (8° giorno alle calende d’aprile) dell’anno 29 (citazione di Tertulliano). L’informazione di Tertulliano non è storica ma simbolica: essa fa coincidere la morte di Gesù con l’equinozio di primavera del calendario romano e con l’ipotetica data della creazione del mondo. Assumendo l’ipotesi che la vita di Gesù sia stata di un numero intero di anni, ne potrebbe essere derivata l’incarnazione al 25 marzo, e la nascita al 25 dicembre. È così possibile che in alcune zone della cristianità (Africa) sia stata ricordata la Passione di Gesù al 25 marzo (equinozio di primavera), che ha portato ad ipotizzare la natività al 25 dicembre (solstizio d’inverno), data che ha avuto particolare fortuna per il suo intrinseco significato simbolico di vittoria sulle tenebre e per la necessità di sostituire la festa pagana del Sol Invictus.

Un dato, comunque, è certo: Gesù è esistito!

Nato tra il 6 ed il 4 avanti Cristo (ma la Bibbia di Gerusalemme anticipa ulteriormente: tra il 7 ed il 6 avanti Cristo), Gesù dovette fare il carpentiere a Nazaret.

Iniziò la sua attività dopo il 28 o comunque dopo l’autunno del 27, come si evince da Luca, che sull’inizio del ministero di Gesù precisa: «Era l’anno quindicesimo dell’Impero di Tiberio» (3, 1). Nel gennaio del 765 di Roma (12 dopo Cristo), Tiberio veniva associato da Augusto al governo dell’Impero. Due anni dopo, il 19 agosto 767 di Roma (14 dopo Cristo), Augusto moriva. Da quale di queste due date si deve computare il quindicesimo anno? Nel primo caso si arriva al 779 di Roma (26 dopo Cristo), nel secondo al 781 di Roma (28 dopo Cristo). Probabilmente Luca computò secondo il metodo orientale, cioè dalla morte di Augusto, e calcolò come un anno l’intervallo fra la morte dell’Imperatore e l’inizio del nuovo anno civile, fissato, come per noi, al 1° gennaio. Allora il quindicesimo anno di Tiberio inizia dal 10 ottobre del 780 di Roma (27 dopo Cristo). Gesù avrebbe ricevuto il battesimo da Giovanni Battista negli ultimi mesi del 27 e avrebbe dato inizio al suo ministero ai primi mesi del 28, avendo circa trent’anni (Vangelo secondo Luca, 3, 23), una frase assai elastica, che permette però di arrivare sino ai trentatre o trentaquattro anni.

Se poi seguiamo la cronologia della Bibbia di Gerusalemme, nella Pasqua del 28 – poco dopo il battesimo – Gesù è a Gerusalemme (Vangelo secondo Giovanni, 2, 13), poco prima della Pasqua del 29 fa la prima moltiplicazione dei pani (Vangelo secondo Giovanni, 6, 1) ed è a Gerusalemme per la festa delle Capanne e della Dedicazione, quando verrà ucciso alla vigilia della terza Pasqua ricordata da Giovanni. Da ciò si deduce che il ministero di Gesù dovette durare due anni completi, indicati dalle tre Pasque, più qualche mese, quanti ne passarono tra il battesimo e la prima Pasqua.


Quando è morto (e risorto) Gesù

Facciamo un ultimo sforzo e raccogliamo qualche dato intorno alla morte e alla risurrezione di Gesù:

1) Pilato fu governatore negli anni 26-36: un’iscrizione scoperta nel 1961 lo chiama precisamente «prefetto» della Giudea;

2) Erode Antipa, quello di Erodiade e Salomè, fu tetrarca della Galilea e della Perea dal 4 avanti Cristo al 39 dopo Cristo;

3) Caifa fu sommo sacerdote negli anni 18-37. Anna o Anania, suocero di Caifa, era stato sommo sacerdote dal 5 al 15 dopo Cristo ed aveva ancora una forte influenza, per questo veniva citato accanto al genero.

Gli anni, quindi, furono tra il 26 e il 36. Se poi facciamo riferimento a Filippo, fratello di Erode Antipa, possiamo ulteriormente restringerci, perché egli governò nelle regioni a Nord del lago di Tiberiade dal 4 avanti Cristo al 34 dopo Cristo.

Ebbene, i Vangeli sono d’accordo nel dire che Gesù fu ucciso un venerdì del mese di Nisan. Purtroppo, Matteo, Marco e Luca dicono che era venerdì 15, Giovanni, invece, dice che era il 14. Ora, pur ricordando il modo di calcolare l’anno ebraico, gli astronomi hanno ridotto l’incertezza effettivamente a due anni: nell’anno 30 il 14 di Nisan fu venerdì; nell’anno 31 il 15 di Nisan fu venerdì. L’anno della crocifissione di Gesù fu uno di questi due. La Bibbia di Gerusalemme preferisce la datazione giovannea, quindi Gesù sarebbe morto il 14 di Nisan del 30, corrispondente al 7 aprile 30, e sarebbe conseguentemente risorto all’alba di domenica 9 aprile (i tre giorni vanno contati, secondo l’uso del tempo, a partire dal venerdì). Giorgio Fedalto, in Quando festeggiare il Duemila? (Cinisello Balsamo, San Paolo, 1998), invece indica come data della morte il 5 aprile.


Una riflessione conclusiva

Ricapitolando, che cosa possiamo dire di storicamente fondato su Gesù? Fissiamo alcuni punti basilari:

1) Gesù era un predicatore popolare ed un guaritore, vissuto al tempo di Giovanni Battista (come afferma Giuseppe Flavio nelle Antichità giudaiche, XVIII, 5, 2; 116-119). Re, per la Galilea, era Erode Antipa, figlio di Erode il Grande; aveva avuto il potere da Cesare Augusto dopo la morte di suo padre, avvenuta il 4 avanti Cristo;

2) è stato respinto dal Sinedrio (una sorta di «senato» ebraico), composto da 71 membri e presieduto da Caifa, del partito dei sadducei, che fu sommo sacerdote dal 18 al 36 dopo Cristo;

3) fu condannato alla croce dal prefetto Ponzio Pilato; di lui sappiamo che era dell’ordine equestre e risiedeva abitualmente a Cesarea al Mare. Rappresentava gli interessi di Roma in Palestina, era comandante militare della regione ed aveva la responsabilità della riscossione dei tributi. Restò in Palestina 10 anni, dal 26 al 36 dopo Cristo. Venne rimosso per il suo acceso antisemitismo (i Vangeli ce ne fornirebbero, pare, un’immagine edulcorata);

4) morì al tempo di Tiberio Cesare, Imperatore a Roma dal 14 al 37 dopo Cristo, succeduto a Cesare Augusto. In suo onore, in Palestina, venne costruita la città di Tiberiade, sul lago di Galilea;

5) l’esecuzione avvenne alla vigilia della Pasqua Ebraica, tradizionalmente il 7 aprile del 30 dopo Cristo!

Sulla base delle testimonianze che ci rimangono, possiamo fare anche un’altra serie di considerazioni: ciò che ci raccontano le Lettere di Paolo ed i Vangeli concorda in pieno con quanto affermato dagli storici antichi non Cristiani. In altre parole, gli Apostoli e i discepoli non si sono inventati la storia e la persona di Gesù: guardano dentro agli avvenimenti, li «leggono» e li interpretano, ma non li falsificano. Gli Evangelisti non ingigantiscono il «fenomeno Gesù»: secondo loro Egli, da piccolo, fa il carpentiere; non esce quasi mai dalla Palestina; subisce il tipo di morte più ignominiosa, quella della croce (giova ricordare che il testo biblico del Deuteronomio, 21, 23, precisa: «Colui che pende dal legno è maledetto da Dio!»).

Perché tutta questa discussione? Perché dovremmo convincerci di non aver paura della Storia. Quello che ha spinto Dionigi, quello che ha spinto Luca nella sua ricerca per stendere il suo Vangelo è il medesimo desiderio che muove molti uomini e molte donne di oggi: esser sicuri che Gesù Cristo non è una leggenda, un sogno, un inganno, una favola; sia che si sia Cristiani o non Cristiani, si deve credere in una persona realmente esistita, conosciuta, ascoltata e vista: un uomo realmente vissuto in un tempo ed un luogo precisi, legato a ricordi precisi, a nomi importanti, a fatti che erano rimasti nella memoria di chi aveva vissuto vicino a Lui. La memoria può confondere i dati, ma solo per quanto riguarda i particolari, non il fatto importante.

Ci piace concludere con le parole di Papa Benedetto XVI nel suo libro su Gesù (Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano, 2007, 18): «Io ritengo che proprio questo Gesù – quello dei Vangeli – sia una figura storicamente sensata e convincente. Solo se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di Gesù avevano superato radicalmente tutte le speranze e le aspettative dell’epoca, si spiega la Sua crocifissione e si spiega la Sua efficacia. […] Come mai dei raggruppamenti sconosciuti poterono essere così creativi, convincere e in tal modo imporsi?».


Appendice - Tavola cronologica della vita di Gesù

Mettiamo in appendice una tavola cronologica della vita di Gesù. Se già con gli anni precisi ci sono delle incertezze, quando si passa a precisare il mese, il giorno, l’ora, generalmente bisogna sempre più attenersi ad una probabile approssimazione, fondata però su serie congetture. Ci riferiremo, qui di seguito, alla cronologia maggiormente diffusa.

Anni 12-8 avanti Cristo, 742-746 di Roma

Publio Sulpicio Quirinio tiene la carica di legato in Siria. Iniziano le operazioni del censimento in tutto l’Impero.

Anni 7-6 avanti Cristo, 747-748 di Roma

L’angelo Gabriele annuncia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista e alla Vergine Maria l’incarnazione del Verbo. Visita di Maria ad Elisabetta. Nasce Giovanni Battista. A Betlemme nasce Gesù.

Anni 6-5 avanti Cristo, 748-749 di Roma

Gesù è presentato al Tempio. I Magi lo adorano. Fugge in Egitto. Erode ordina la strage dei bambini.

Anno 4 avanti Cristo, 750 di Roma

Marzo o Aprile: Muore Erode il Grande. Gesù ritorna dall’Egitto a Nazaret.

Anno 6 dopo Cristo, 759 di Roma

Archelao viene deposto. La Palestina (Giudea, Samaria e Idumea) diventa provincia romana; Augusto la affida a Sulpicio Quirinio che colloca la capitale a Cesarea e non più a Gerusalemme.

Anno 7 dopo Cristo, 760 di Roma

Gesù va a Gerusalemme e resta tre giorni nel Tempio.

Anno 12 dopo Cristo, 765 di Roma

Gennaio: Augusto associa al suo governo Tiberio.

Anno 14 dopo Cristo, 767 di Roma

Agosto: Augusto muore. Subentra Imperatore Tiberio.

Anno 17 dopo Cristo, 770 di Roma

Caifa viene eletto sommo sacerdote.

Anno 26 dopo Cristo, 779 di Roma

Ponzio Pilato nominato prefetto e procuratore viene inviato in Palestina.

Anno 27 dopo Cristo, 780 di Roma

Ottobre: Giovanni Battista inizia la sua predicazione.

Anno 28 dopo Cristo, 781 di Roma

Gennaio: Gesù riceve il battesimo.

Gennaio-Febbraio: Gesù nel deserto digiuna ed è tentato da Satana.

Marzo: Gesù chiama i primi discepoli. Partecipa alle nozze di Cana, dove compie il primo miracolo.

31 Marzo: Prima Pasqua. Gesù scaccia i mercanti dal Tempio.

Aprile: Gesù riceve la visita di Nicodemo.

Estate: Erode incarcera Giovanni Battista. Gesù lascia la Giudea. Incontra la Samaritana. Sceglie Cafarnao come Sua città. Inizia la Sua predicazione. Compie numerosi miracoli. Chiama definitivamente i primi discepoli. Viene in urto con i farisei. Pronuncia il Suo discorso programmatico.

Novembre: Gesù pronuncia le parabole del Regno.

Dicembre: Gesù seda la tempesta sul lago. Libera gli indemoniati di Gerasa.

Anno 29 dopo Cristo, 782 di Roma

Gennaio: Gesù guarisce l’emorroissa. Risuscita la figlia di Giairo. Viene scacciato da Nazaret.

Febbraio: Gesù istruisce i discepoli e li manda a predicare.

Marzo: I discepoli ritornano dalla predicazione. Erode fa decapitare Giovanni Battista. Gesù moltiplica i pani per cinquemila uomini. Cammina sulle acque. Pronuncia a Cafarnao il discorso sul pane di vita.

19 Aprile: Seconda Pasqua.

Gesù risana il paralitico della piscina di Betesda. Fa la Sua apologia contro i farisei. Lascia la Giudea per andare verso la Galilea.

Giugno: Gesù attraversa la Fenicia e la Decapoli. Esaudisce la donna cananea.

Luglio: Moltiplica una seconda volta i pani.

A Cesarea di Filippo, Pietro proclama Gesù Figlio di Dio e Gesù gli promette il primato. Dirigendosi poi verso la Galilea, Gesù annuncia la Sua Passione.

Agosto: Gesù si trasfigura davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni. Ritornato a Cafarnao, dà alcune istruzioni.

Ottobre: Gesù passa per la Perea. Manda a predicare settantadue discepoli. Racconta la parabola del buon samaritano. Fa visita a Marta e Maria. Insegna il «Padre nostro» e parla della preghiera.

15 Ottobre: Festa dei Tabernacoli.

Gesù nel Tempio proclama la Sua missione divina. I Giudei cercano di impadronirsi di Lui. Decisioni del sinedrio nei Suoi riguardi. Assolve una donna adultera.

Dicembre: Gesù ridona la vista a un cieco dalla nascita. Proclama apertamente la Sua divinità. Lascia la Giudea per la Perea.

Anno 30 dopo Cristo, 783 di Roma

Gennaio-Febbraio: Gesù attorniato dai bambini. Pranza in casa d’un fariseo. Compie numerose guarigioni. Narra la parabola dei convitati, della pecorella smarrita, della dramma ritrovata, del figliol prodigo, del fattore disonesto, di Lazzaro e del ricco epulone, degli operai dell’undecima ora. Guarisce dieci lebbrosi. Annuncia la Sua parusia. Parla della preghiera umile e fiduciosa.

Marzo: Gesù risuscita l’amico Lazzaro. Si ritira ad Efraim. Si fa invitare in casa del pubblicano Zaccheo.

Aprile 1-8: Ultima settimana.

Sabato 1: A Betania, durante un banchetto, Maria profuma con aromi il capo e i piedi di Gesù.

Domenica 2: Gesù entra trionfalmente a Gerusalemme e piange sulla sorte della città. Di notte ritorna a Betania.

Lunedì 3: Gesù ritorna a Gerusalemme. Maledice il fico. Scaccia i mercanti dal Tempio. Pernotta a Betania.

Martedì 4: Gesù ritorna a Gerusalemme. Confonde farisei, scribi e sadducei. Narra le parabole dei due figli mandati a lavorare nella vigna, dei vignaioli omicidi, del convito nuziale. Pronuncia il discorso escatologico e preannuncia il Giudizio Universale.

Mercoledì 5: Il sinedrio cospira per impadronirsi di Gesù. Giuda offre la sua collaborazione. Gesù denuncia il mistero dell’incredulità dei Giudei.

Giovedì 6: Gesù manda Pietro e Giovanni in città perché preparino la cena pasquale.

Ore 18-19 circa: Gesù celebra la cena pasquale.

Ore 19-20 circa: Gesù istituisce l’Eucaristia e s’intrattiene a lungo con gli Apostoli, dando le ultime raccomandazioni e pregando il Padre per Sé e per i Suoi.

Ore 21 circa: Gesù con gli Apostoli lascia il Cenacolo e va al Getsemani.

Ore 22 circa: Gesù inizia la Sua agonia nell’orto e suda sangue.

Ore 23 circa: Gesù è tradito da Giuda, arrestato e tradotto al palazzo dei sommi sacerdoti.

Venerdì 7

Ore 0-3 circa: Gesù compare davanti ad Anna e Caifa. È giudicato e condannato a morte. Pietro lo rinnega.

Ore 6 circa: Gesù compare nuovamente davanti al sinedrio. Giuda muore disperato.

Ore 7-8 circa: Gesù è condotto al tribunale di Pilato per la prima volta.

Ore 8-9 circa: Pilato manda Gesù da Erode che lo deride.

Ore 9-11 circa: Gesù compare per la seconda volta al tribunale di Pilato. È flagellato e coronato di spine.

Ore 11 circa: Gesù è condannato e si avvia al Calvario.

Ore 12 circa: Gesù viene crocifisso.

Ore 15 circa: Gesù, emesso un grido, reclina il capo e spira.

Ore 17 circa: Gesù morto viene tolto dalla croce e posto nel sepolcro.

Sabato 8: Tutti osservano il riposo sabbatico.

Domenica 9: Gesù risorge da morte. Appare a Maria Maddalena, alle pie donne, a Pietro, ai discepoli di Emmaus, agli Apostoli nel Cenacolo.

Domenica 16: Gesù ricompare nel Cenacolo per l’incredulo Tommaso.

Martedì 18 Maggio: Gesù ascende al Padre.

(dicembre 2010)

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