Biografia della mamma di Barak Hussein Obama
La vita della madre del Presidente degli Stati Uniti d’America: si sa, «dietro un grande uomo» recita un vecchio adagio «c’è sempre una grande donna»

Mamma Barack, o meglio: Stanley Ann Dunham, nasce nel 1942 a Fort Leavenworth, un’anonima cittadina del Kansas; il padre Stanley Dunham la chiama Stanley perché avrebbe preferito avere un maschio. Stanley Ann appartiene ad una famiglia della «middle class» ed ha un’infanzia piena di spostamenti: dal Kansas infatti i genitori vanno in California, rientrano nel Kansas, poi in varie città del Texas, qui Stanley Ann, a causa di un’amicizia con una ragazza nera, viene apostrofata dai compagni: «Nigger lover», insinuando le connotazioni sessuali della loro amicizia.

Trascorre l’adolescenza a Seattle, e infine a Honolulu, dove finalmente la famiglia Dunham si stabilisce.

I numerosi spostamenti avevano fatto dei genitori di Stanley Ann la tipica coppia americana di «ordinary outsiders»: gente ordinaria, che si sposta per quattrini, americana nei valori, ma senza radici.

Per l’epoca la coppia Dunham può essere considerata di larghe vedute: il padre, conduce i suoi rapporti famigliari con stile ottuso e maschile, è un uomo sarcastico e severo, ma è anche un eclettico, svolge vari affari – non sempre fortunati – ma alla fine scopre la sua vera vocazione: commerciare mobili alle Hawaii. Ma Stanley si considera anche un bohèmien: ascolta la musica jazz, passa le domeniche a scrivere poesie e si vanta di annoverare qualche Ebreo tra i suoi amici. La madre, Madelyn Payne, ha invece un’indole più tranquilla: ha sempre lavorato in banca e, anche quando arriva ad Honolulu, assume la direzione di un’agenzia di banca.

Stanley Ann cresce solitaria: passa i pomeriggi leggendo i libri presi nella biblioteca del quartiere, ama le lingue straniere, i romanzi europei e – soprattutto – il Manifesto di Karl Marx. Stanley Ann frequenta tutta la scuola superiore a Seattle. Marine Box, all’epoca la sua migliore amica, la ricorda come la più brillante, non tanto per i risultati scolastici, ma perché fa di testa sua e per il suo anticonformismo, ad esempio Stanley Ann ama professarsi atea per scandalizzare i compagni.

Quando si trasferiscono alle Hawaii, Stanley Ann si iscrive all’università di Honolulu; lì la giovane atea marxista incontra, ad un corso di russo, Barack Obama senior: un giovane studente kenyota, cresciuto lungo le sponde del Lago Vittoria, presso una famiglia della tribù Luo. Barack senior ha passato l’infanzia occupandosi del bestiame del padre, uno dei capi tribù, e frequentando la scuola del villaggio. Una prima borsa di studio gli permette l’accesso ad un liceo di Nairobi, poi nel 1959 arriva alle Hawaii, grazie ad una borsa di studio del Governo Kenyota sponsorizzata dagli Stati Uniti per aiutare gli studenti africani a formarsi nelle università americane, per poi farli ritornare in patria.

I genitori non ostacolano la relazione con Barack Obama senior; lo invitano subito ad una cena, che si caratterizza per innumerevoli gaffes: il padre gli chiede se sa – come tutta la gente di colore – cantare e ballare, mentre la madre gli dice che assomiglia a Harry Belafonte; in particolare sembra che Barack senior sia così colpito dai complimenti della madre di Stanley Ann che, pur non avendo una gran voce, una sera a una festa si mette a cantare davanti a tutti.

La storia tra i due continua e a 18 anni Staley Ann si sposa – incinta di quattro mesi – con Barack senior che di anni ne ha 25. Subito dopo la nascita di Obama Hussein (4 agosto 1961) il padre che ha una cultura poligama e quindi sa che la sua vita di marito e padre non può finire lì, decide di proseguire gli studi a Harvard, Stanley Ann non intende seguirlo e i due decidono di separarsi, sembra, in perfetta armonia... Stanley Ann è sicura di sé e felice di quel figlio meticcio: torna alla casa dei genitori e riprende gli studi: consegue la laurea in matematica e nel ’67 un master in antropologia.

Quello stesso anno Stanley Ann incontra Lolo, un altro studente straniero, questa volta asiatico. Lolo Soetoro è un Indonesiano piccolo, bruno e gentile; dopo breve tempo anche lui comincia a frequentare casa dei nonni Dunham: Toot, la madre di Stanley Ann, gioca a scacchi con lui ogni sera e lo schernisce per il suo nome (in hawaiano «Lolo» significa «pazzo»); anche con il piccolo Barack Hussein Lolo si mostra estremamente cortese ed affettuoso.

Sempre nel ’67 Lolo propone a Stanley Hann di sposarlo e di trasferirsi con lui a Jakarta, lei accetta e alla fine del 1967 parte con il figlio per l’Indonesia: sono gli anni dell’ascesa al potere di Suharto, delle purghe anti-comuniste e del declino del vecchio Presidente Sukarno, fondatore del Paese.

Stanley Ann trova lavoro all’ambasciata americana, dove spesso si porta il figlio, che passa le giornate nella biblioteca dell’ambasciata leggendo «Life», gli parla di politica, di geografia e di relazioni internazionali; Lolo invece gli racconta i miti indonesiani, come quello di Hanuman, dio scimmia che combatte contro i demoni (all’epoca Barack Hussein ha 6 anni).

Sotto Suharto l’ateismo comunista viene sostituito dalla religione musulmana (l’Indonesia è il più grande Paese convertito all’Islam). Barack Hussein viene esposto a queste influenze e a queste culture.

Nel 1970 nasce la sorella, Maya Kassandra Soetoro. Barack Hussein va a scuola, ma a differenza dei compagni, la sveglia per lui è alle tre della mattina… quando mamma Stanley Ann entra in camera sua e, sulle note di Mahalia Jackson, gli legge la biografia di Malcolm X o gli fa ascoltare i discorsi di Martin Luther King.

Ma il matrimonio con Lolo inizia a incrinarsi: lui vuole avere altri figli, mentre lei non ne vuole sapere. Il clima che regna in famiglia suggerisce a Stanley Ann di spedire Barack Hussein dai nonni alle Hawaii, ma ben presto anche Stanley Ann e Maya rientrano a Honolulu dai nonni Dunham.

I genitori di Stanley Ann si dedicano con amore al piccolo Barry, ma è la madre che veglia sulla sua educazione, lei che, una volta rientrata alle Hawaii, riprende gli studi per riuscire – finalmente – a conseguire a 50 anni un dottorato in antropologia, è il 1992.

Tre anni dopo, a 53 anni, Stanley Ann muore, stroncata da un cancro alle ovaie.

(aprile 2014)

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