Storia dell’Armenia e della Georgia
Una regione a cavallo fra Oriente e Occidente

La regione del Caucaso rappresenta un territorio molto particolare composto da una grande quantità di popoli, di diverse origini linguistiche e razziali nonché diverse tradizioni religiose. Nel solo Daghestan, la regione a nord est della catena montuosa, sono presenti una trentina di lingue. Gli stessi studiosi di etnologia e linguistica sono discordi nel classificare i vari popoli, gruppi e sottogruppi. Possiamo comunque affermare che sono presenti popoli che parlano lingue affini al turco, altre affini all’iraniano, infine lingue di cui il georgiano è la più importante che non hanno legami con quelle di altre popolazioni rilevanti e che vengono generalmente considerate appunto come caucasiche. Diversi popoli hanno origini asiatiche ma dal punto di vista strettamente razziale solo i Calmucchi possono essere definiti Mongoli e costituiscono l’unico popolo buddhista del continente europeo. Un ruolo nella formazione culturale della regione occidentale come di tutto il territorio che si affaccia sul Mar Nero, la ebbero i Greci che colonizzarono quelle aree già nel VII-VI secolo avanti Cristo e dopo un periodo di dominazione romana fecero sentire nuovamente la loro influenza culturale al tempo dei Bizantini e alcune antiche comunità greche sono presenti tuttora nel territorio. Particolare abbastanza curioso, nella Georgia occidentale che conosciamo anche come Abchazia viveva e in parte vive tuttora una popolazione africana di pelle nera, professante le religioni cristiana, mussulmana ed ebrea, alcuni li ritengono discendenti di schiavi dei Turchi, altri, forse la maggioranza, ritengono che fossero giunti lì ai tempi dei faraoni. Alcune popolazioni come i Ceceni, Ingusci e Circassi sono note come popoli bellicosi che hanno avuto conflitti continui con i popoli vicini, questi ultimi oggi generalmente conosciuti come Adighi a metà dell’Ottocento hanno subito deportazioni, diversi altri popoli caucasici hanno subito lo stesso trattamento nel periodo staliniano. Anche nella regione sud del Caucaso abbiamo diversi popoli che sono stati privati del loro territorio, gli Armeni e i Curdi, la loro difficile situazione non li ha portati a solidarizzare, al contrario sono vissuti in duro contrasto fra loro.

I popoli del versante nord del Caucaso nel corso della storia difficilmente hanno costituito entità statali ma semplicemente gruppi tribali, mentre in quello sud abbiamo avuto dei regni relativamente più grandi sebbene sottoposti alle pressioni delle tre grandi potenze della regione, l’Iran, la Turchia e la Russia. I popoli che furono in grado di realizzare degli organismi statali, sono gli Armeni che oggi consideriamo fra i popoli caucasici ma che per lungo tempo hanno occupato l’intera Anatolia orientale e i Georgiani, i primi utilizzano una lingua indoeuropea affine in qualche modo al greco, mentre i secondi come dicevamo sono di origine totalmente diversa, infine abbiamo gli Azeri musulmani affini linguisticamente ai Turchi che hanno avuto nel corso del tempo meno contatti con l’Occidente. Armeni e Georgiani sebbene isolati dal mondo occidentale hanno costituito delle culture abbastanza importanti con una storia piuttosto evoluta. I due paesi hanno conosciuto un destino simile, presentano vicende storiche affini, accomunati dal fatto di professare la religione cristiana in un territorio prevalentemente musulmano, hanno avuto tuttavia vite separate e hanno affrontato le numerose minacce dei paesi vicini senza dare vita ad una qualche forma di reciproco sostegno. Armeni e Georgiani adoperano due alfabeti molto particolari che derivano dal greco. In particolare i popoli vicini hanno avuto una certa diffidenza verso gli Armeni considerati più ricchi ed evoluti.

Le origini del popolo armeno sono incerte, intorno al 1300 avanti Cristo si parla di un conflitto fra Ittiti e un popolo che forse si identifica con quello armeno. Successivamente si ebbe nella regione tradizionalmente occupata dagli Armeni, intorno al lago Van nell’Anatolia orientale, il regno di Urartu (900-600 avanti Cristo), alcuni ritengono che costituisca il primo stato armeno, ma abbiamo numerose testimonianze scritte degli Urartei in una lingua molto diversa, non indoeuropea, forse di tipo caucasico, gli Armeni occupavano una posizione sociale inferiore o secondo altri raggiunsero il territorio in un periodo successivo. Ricordiamo che sono pochi i testi armeni antichi pervenutici, il primo importante documento della lingua armena è di molto successivo e risale al 400 dopo Cristo (traduzione della Bibbia), molti documenti precedenti, come molte opere architettoniche vennero distrutti perché pagani. Nell’antichità l’Armenia doveva essere vista come una terra felice, la Bibbia si presume che collochi qui il giardino dell’Eden. Anche le terre vicine furono considerate particolarmente ricche, ricordiamo re Creso della Lidia e il mitico re Mida della Frigia.

Nel periodo successivo fino al 330 avanti Cristo, prima della conquista di Alessandro Magno, l’Armenia costituì uno stato, regno o satrapia per lunghi periodi sottomesso all’Impero Persiano, anche dal punto di vista culturale subì fortemente l’influenza di questi e quindi di alcune tradizioni della religione monoteista zoroastriana. Con la successiva conquista greca abbiamo diverse dinastie greche o grecizzate al governo fra le quali la più importante fu quella dei Seleucidi che per un certo periodo governarono la Persia e gran parte del Medio Oriente. Da allora per un lunghissimo periodo l’Armenia venne contesa da Greci (o Bizantini) e Persiani. L’Armenia acquisì la cultura greca ed ebbe un momento di grandezza con l’autoritario sovrano Artaxias intorno al 190-160 avanti Cristo (risalgono a questo periodo anche iscrizioni aramaiche ritrovate nel territorio che rendono ancora più complessa la situazione culturale del periodo) e successivamente con Tigran il Grande (95-55 avanti Cristo) che fondò una nuova capitale, Tigranocerta che come molte grandi città costruite da sovrani assoluti con manie di grandezza portava il suo nome, secondo gli scrittori antichi era grandiosa e rivaleggiava con la capitale assira Ninive. Tigran si fregiò del titolo di re dei re, ma alla fine dovette accettare il protettorato romano. L’Armenia fu alleata dell’ambizioso re Mitridate del regno ellenistico del Ponto, che nonostante le sue mire espansionistiche dovette alla fine soccombere di fronte ai Romani. Non lontano dalle regioni armene (difficile stabilire una esatta relazione con queste) abbiamo un grande monumento storico, il Nemrud Dag del 36 avanti Cristo, la tomba santuario del re di origine greca Antioco I di Commagene. L’arte di questo periodo in tutta la vasta regione ci appare molto particolare, diversa da quella ellenistica tradizionale, con le sue figure ieratiche ci fa pensare ad un connubio fra arte greca e persiana e non si può escludere che la staticità e la rigidità delle sue figure abbiano influenzato la successiva arte bizantina.

Nello stesso periodo anche la Georgia subì almeno in parte la dominazione persiana e successivamente quella greca, ma il luogo di origine di questo paese fu la Colchide a ridosso del Mar Nero nel XIII secolo avanti Cristo, anche se la sua capitale si trovava in una zona interna. Il paese ebbe uno sviluppo urbano già in epoca antica, fu conosciuto per la sua ricchezza, l’abbondanza di oro e manufatti aurei raffinati e originali dal punto di vista artistico. Gli studiosi trovano difficoltà a stabilire ciò che apparteneva alla civiltà georgiana e a quella abchaza, la Colchide coincide maggiormente con il territorio attuale di questa ultima ma la realtà potrebbe essere più complessa, gli storici locali georgiani e abchazi hanno dato vita ad un’aspra contesa.

Nel VII secolo la Colchide poi conosciuta come Lazica o Egrisi iniziò ad essere colonizzata dai Greci e nel secolo successivo venne sottoposta al dominio persiano e ciò coincise con un periodo di forte sviluppo del paese, diversi autori greci ci parlano di una locale letteratura anche se non arrivata ai nostri giorni. La regione suscitò un certo fascino fra i Greci che la considerarono una terra mitologica, destinazione degli Argonauti, territorio di Prometo e delle Amazzoni. Interessante è notare che la lingua georgiana secondo alcuni ha qualche affinità con quella delle antiche civiltà urartea e hurrita, mentre diversi testi letterari antichi provenienti dalla regione sono riportati in lingua aramaica. Dopo la spedizione di Alessandro Magno venne governata da re di origine greca e fece parte del regno del Ponto. Quando questo venne sconfitto entrò come la vicina Armenia a far parte dello stato romano e sempre come questa divenne oggetto di una lunga contesa fra Romani (e successivamente Bizantini) e Persiani. I Georgiani mantennero per un certo periodo insieme istituzioni tribali e feudali testimoniate dalla presenza di numerosi castelli.

Armenia e Georgia posseggono un importante primato, quello di essere state le prime nazioni cristiane e di aver proclamato la nuova religione (la prima nel 301, la seconda nel 317) religione di stato, prima pertanto dell’Impero Romano. Tale primato dipende almeno in parte dal fatto che l’apostolo Paolo nei suoi numerosi viaggi, pur non soggiornando nelle due nazioni attraversò diverse volte l’Anatolia. In entrambi i paesi la religione ebbe un ruolo molto importante e costituì l’elemento fondamentale della loro identità nazionale. Interessante è il racconto sulla fondazione della Chiesa armena, un nobile di origine persiana caduto in disgrazia, Gregorio l’Illuminatore, venne educato al Cristianesimo nella vicina Cappadocia e si fece monaco, rientrato nel paese venne imprigionato dal re impegnato nelle persecuzioni contro i seguaci della nuova religione. Nel racconto pervenutoci si afferma che per aver fatto uccidere delle vergini cristiane il re andò incontro ad una terribile malattia e fu tramutato in cinghiale. Gregorio lo guarì, il re si convertì al Cristianesimo ed eliminò idoli e templi, il guaritore divenne capo della Chiesa nazionale ma successivamente si diede all’ascetismo.

Gli alfabeti armeno e georgiano sebbene molto simili fra loro e derivati dal greco hanno origine forse in periodi diversi, quello georgiano potrebbe risalire al III secolo avanti Cristo (per altri è di molto successivo e costituisce una derivazione dell’alfabeto armeno), quello armeno è invece del 405 dopo Cristo creato da un monaco letterato considerato santo, entrambi comunque contribuirono all’identità nazionale di questi due paesi. Particolare interessante, che denota l’importanza della regione è che diverse opere greche ci sono arrivate a noi attraverso la scrittura e la lingua armena. I cristiani armeni e georgiani costituiscono due Chiese a sé, caratterizzate da alcune minime differenze dottrinarie rispetto a quella greca (la Chiesa armena è stata vicina al monofisismo, la tendenza a ritenere la natura divina di Gesù fortemente prevalente su quella umana ed ha mantenuto alcune tradizioni ebraiche), la cui nascita è da collocare nei primi secoli dopo Cristo quando tutto il mondo bizantino fu sconvolto da contrasti teologici e cristologici duri e anche violenti a causa di questioni che appaiono a noi moderni come cavilli poco rilevanti. Le Chiese armena e georgiana erano rette da vescovi che ebbero funzioni anche politiche e la prima si dimostrò fortemente intollerante verso pagani e zoroastriani. Nel corso dei secoli a causa delle persecuzioni musulmane i cristiani armeni si avvicinarono ai cattolici senza comunque arrivare ad una unione formale. Grande importanza ebbe nelle due Chiese il fenomeno del monachesimo nelle sue forme radicali di gruppi di credenti dediti alla penitenza e all’isolamento dal mondo, tuttavia esistono anche monasteri successivi più ricchi che hanno le caratteristiche della fortezza. Come nell’Impero Persiano si diffuse nel III secolo l’eresia estremista dei manichei originaria di Babilonia che considerava peccato tutto ciò che avesse origine dalla materia, setta che prese nei secoli successivi nomi diversi, trondachiani, pauliciani. Una caratteristica molto particolare del gruppo religioso era la sua vasta diffusione in tutta l’Asia ed aver costituito gruppi interni non solo al Cristianesimo ma anche alle altre religioni principali di quel continente. Anche dopo l’affermazione del Cristianesimo lo stato persiano dei Parti e quello più autoritario dei Sassanidi tentarono di imporre nuovamente la religione zoroastriana.

Il VI e VII secolo furono particolarmente importanti per l’architettura armena. L’arte medievale armena e georgiana risente dello stile bizantino ma con degli aspetti originali. Le chiese dei due paesi si presentano prevalentemente con una pianta centrale e un esterno molto articolato con i caratteristici tetti a cono a volte sorretti da archetti e colonne. Nel campo della scultura abbiamo le tipiche croci armene con i loro intrecci che ricordano motivi bizantini e arabeschi. Esempi interessanti di pittura parietale di stile romanico e gotico di buon livello qualitativo non mancano, mentre alcune opere risentono dello stile persiano. L’Armenia non fu solo tributaria dell’Impero Bizantino, diversi suoi imperatori fra il 600 e il 900 furono di origine armena e i suoi soldati costituirono il nucleo principale dell’esercito greco.

Immediatamente dopo l’affermarsi dell’Islam, nel VII secolo l’intera regione venne occupata dagli Arabi, che incontrarono poca resistenza a causa della pesante imposizione fiscale dei Persiani e dal fatto che questi consentirono in un primo periodo una certa autonomia all’aristocrazia locale. Armeni e Georgiani continuarono ad avere un destino comune. La dominazione araba non durò a lungo, dal IX-X secolo l’Armenia e la Georgia conobbero un periodo di grande sviluppo culturale e la capitale armena Ani (oggi in Turchia vicina al confine con l’attuale Armenia a quasi 1.500 metri di altezza) intorno all’anno Mille divenne una grandiosa città ricca di edifici sacri e con oltre 100.000 abitanti. Contemporaneamente si affermò il feudalesimo con le sue discordie interne e si ebbe come in Europa la costruzione di molti castelli da parte dei signori locali.

Il re David II regnante nel periodo a cavallo del 1100 e la regina Tamara regnante nel periodo a cavallo del Duecento sono considerati i maggiori sovrani della Georgia. Entrambi ebbero grandi capacità guerriere, conquistarono molte terre vicine e sconfissero i Turchi. Il primo è conosciuto come sovrano tollerante in materia religiosa, una caratteristica che lo distingueva dalla politica seguita dagli altri sovrani, la regina Tamara contribuì a creare in un periodo di dissoluzione dell’Impero Bizantino causato dai crociati l’Impero di Trebisonda nella parte di Anatolia che si affaccia sul Mar Nero, governato da suoi nipoti che erano imparentati con principi bizantini. Subito dopo di lei si ebbe l’invasione dei Mongoli guidati da Gengis Khan e quindi il declino grave e prolungato nel tempo del paese.

Il periodo di grandezza dell’Armenia non durò a lungo, nel 1080 a causa delle invasioni dei Turchi, molti Armeni in accordo con i Bizantini si spostarono a sud nella regione costiera della Cilicia, a quel tempo scarsamente popolata, e crearono un regno durato fino al 1375, le cui vicende furono legate ai crociati nonché a Genovesi e Veneziani con i quali ebbero buoni rapporti. Fino al 1200 fu uno stato prospero, successivamente anche a causa di contrasti feudali e dell’allontanamento dei crociati perse d’importanza. A metà del Duecento la regione subì la pressione dei re mamelucchi sovrani d’Egitto ma di origine turca e per un certo periodo fu alleata dei Mongoli di Persia, nel 1307 iniziò una guerra religiosa interna sull’adesione alla Chiesa romana che progressivamente portò la Cilicia in rovina. Il predominio dei Mamelucchi durò poco, successivamente come il resto dell’Anatolia fu soggetta ai Turchi.

Le letterature armena e georgiana nacquero con l’affermazione del Cristianesimo e gran parte della loro produzione è di tipo religioso. Molto numerose sono le traduzioni in armeno di opere greche e siriache (una lingua semitica simile all’aramaico) cristiane, formate da commentari, esegesi, agiografie.

La letteratura armena presenta nel VII secolo poesie religiose e alcune opere a carattere scientifico. Nel periodo successivo abbiamo alcuni scritti contro gli eretici e un poema epico, il Davide di Sassun (messo per iscritto solo nel 1873), incentrato sulla lotta agli Arabi musulmani, dove oltre alle questioni religiose abbiamo la narrazione di molte creature fantastiche, nello stesso periodo abbiamo diverse opere a carattere storico, una delle quali realizzata direttamente dalla massima autorità religiosa nazionale. Nel Duecento abbiamo una raccolta di favole, Il libro della volpe, scritta da un monaco della Cilicia armena ma pubblicata anch’essa molto più tardi, nel Seicento in Olanda. Nel periodo dell’Impero Ottomano e di quello Persiano safavide abbiamo la poesia trovadorica con i suoi amori sentimentali.

La letteratura georgiana presenta la narrazione di martiri, un inno alla Vergine Maria (scritto intorno al 1100) ed altri scritti agiografici. Nel periodo della regina Tamara abbiamo una composizione epica, forse la maggiore opera letteraria del paese, Il cavaliere dalla pelle di leopardo, scritta da un letterato forse di origine nobile, dove si parla di una donna rapita dalle oscure forze del male e delle imprese di un cavaliere per liberarla. Tale scritto, come altri del periodo successivo, sembra influenzato dalla raffinata cultura persiana.

Nel periodo successivo Armenia e Georgia conobbero un lungo periodo di decadenza. Dal Quattrocento Armenia e Georgia vennero contese da Turchi e Persiani, che approfittarono anche dei loro contrasti interni. Armeni e Greci tuttavia in alcuni periodi ebbero un ruolo politico ed economico relativamente importante nell’Impero Ottomano. Nel periodo successivo furono oggetto di interesse da parte della Russia che come stato cristiano era considerato preferibile dai due popoli, mentre i Curdi si impossessarono progressivamente del territorio armeno. Nell’Ottocento si è avuta la rinascita culturale delle due nazioni.

(giugno 2018)

Tag: Luciano Atticciati, Armenia, Georgia, Persia, Regni Ellenistici, Caucaso, arte armena, storia dell’Armenia, arte georgiana, Urartu, popoli caucasici, atoria della Georgia, Colchide, Abcazi, Lazica, Egrisi, primi Stati Cristiani, Cilicia, Ani, Tigranocerta, Regina Tamara, storia dell’Armenia e della Georgia.