Billy the Kid
Pistolero e criminale statunitense

Henry McCarty nacque il 23 novembre 1859 o 1860, nell’East Side di New York, da genitori forse irlandesi. Dopo la morte del padre, la madre con i suoi due figli si trasferì nel Colorado, dove nel 1868 incontrò un certo William Antrim con il quale si sposò nel 1873 e la famiglia si sistemò a Silver City nel Nuovo Messico. Il marito si adoperò per mantenere la famiglia, accettando di fare lavori umili e saltuari, quali il barista e il carpentiere, ma quella vita non lo soddisfaceva, mentre era molto interessato a ricerche in campo minerario; e ciò a tal punto che si disinteressò del tutto della famiglia, obbligando la moglie ad arrangiarsi per mantenerla. Infatti, essa prese dei pensionanti e tirò avanti, ma l’anno successivo morì e Billy, appena quindicenne, fu costretto a trovarsi un lavoro. Il suo datore di lavoro si dimostrò molto contento di lui, perché non approfittava per rubare, contrariamente ad altri dipendenti, ed era sempre pronto ad aiutare gli altri. Però, una volta, il 23 settembre 1875, per accontentare un tizio che voleva fare uno scherzo, prese un pacco di vestiti da una lavanderia cinese: fu sorpreso e denunciato alle autorità e, due giorni prima del suo arresto, scappò attraverso la cappa di un camino e divenne latitante.

Si trasferì in Arizona, dove trovò lavoro come mandriano, poi, un paio di anni dopo, divenne trasportatore di tronchi d’albero dall’abbattimento alla segheria per il Fort Grant Army Post. Un certo Frank «Ventoso» Cahill, fabbro del campo, si divertiva a maltrattarlo, finché un giorno (non si sa bene se ciò capitò al campo oppure in un bar), durante una disputa verbale, lo gettò violentemente a terra; Bill, senza pensarci due volte, estrasse la pistola e gli sparò, ferendolo tanto gravemente che il giorno successivo Cahill tirò le cuoia. Naturalmente fu arrestato, ma riuscì a fuggire, diventando uccel di bosco.

Per non essere riconosciuto, cambiò il suo nome in William H. Bonney e, durante la sua fuga, fu aggredito da alcuni Apache, che gli rubarono il cavallo. Continuò faticosamente ad avanzare a piedi, superando diversi chilometri di nulla, finché giunse nella Pecos Valley, nel Nuovo Messico, dov’era l’abitazione della famiglia della signora Heiskell Jones. Qui fu accolto con amicizia e ristorato, conquistando la loro fiducia, tanto che gli regalarono uno dei loro cavalli, dono prezioso, pur se zoppo e cieco a un occhio.

Nell’autunno di quell’anno, si recò nella Contea di Lincoln, sempre nel Nuovo Messico, dove il banchiere, mercante e proprietario di fattorie John Tunstall e il suo socio, l’avvocato Alexander McSween, lo assunsero in qualità di guardiano di bestiame. In quel periodo, c’era guerra aperta fra i mercanti della città e i possessori di fattorie; e il dissidio, passato nella storia come «la guerra del bestiame della Contea di Lincoln», era diventato talmente acceso, che il 18 febbraio 1878, Tunstall, scoperto da solo e disarmato mentre faceva pascolare il suo bestiame, fu brutalmente ucciso; il fatto fece infuriare tutto il personale della fattoria, compreso Bill. E la reazione fu che si formò un gruppo di cosiddetti «regolatori», capitanato da Richard «Dick» Brewer, sovrintendente di Tunstall, per vendicare il suo assassinio. Il 6 marzo capitò l’occasione giusta per la vendetta. Infatti, riuscì loro di catturare una coppia dei responsabili del malfatto, presso la località Agua Negra, mentre stavano tornando verso Lincoln: erano, questi, Frank Baker e Bill Morton che, senza tanti complimenti, furono immediatamente giustiziati. Poiché McClostey, un funzionario della legge, presente al fatto, si dimostrò contrario a tale drastica decisione e minacciò di denunciarli, fu eliminato pure lui. Qualche giorno dopo, per l’esattezza l’11 aprile, Billy, insieme con altri cinque regolatori, fece un’imboscata allo sceriffo William J. Brady e al suo vice, facendoli fuori; in quell’occasione Billy fu ferito.

Come c’era da aspettarselo, furono organizzate bande per catturare gli autori dell’uccisione dei due che per mesi riuscirono a sfuggire agli agguati predisposti dagli inseguitori. Finché, il 15 luglio 1878, furono trovati nell’abitazione di uno di loro a Lincoln e presi d’assedio: ci fu una battaglia (che passò alla storia come la «guerra del bestiame»); questa andò avanti per cinque giorni, e vedendo che non c’era modo di stanarli, gli assalitori ritennero che con le fiamme sarebbero riusciti nell’intento. Billy e gli altri finsero di arrendersi, ma, appena usciti allo scoperto, si aprirono la via di fuga sparando all’impazzata. Nella sparatoria restò ucciso Bob Beckwith, quello che aveva appiccato il fuoco, insieme con alcuni compagni di Billy. I restanti del gruppo ritornarono uccelli di bosco.

Nell’autunno, fu nominato Governatore del Nuovo Messico l’ex Generale Lew Wallace il quale, preoccupato per quanto stava avvenendo nella Contea di Lincoln, per tentare di calmare le acque, ritenne opportuno promulgare un’amnistia a favore di tutti coloro che avevano partecipato agli scontri e che non fossero già inquisiti. Tuttavia questa fu estesa anche a Bill, che si incontrò con Wallace, che gli promise la libertà dopo una finta prigionia, se avesse parlato. La sua testimonianza fu tale da incriminare il procuratore distrettuale John Dolan. Ma Wallace non fu di parola e Bill, nel giugno 1879, fu imprigionato, ma riuscì a scappare.

Purtroppo, condusse una vita da vero criminale, rubando, litigando e uccidendo; anzi, agli inizi del 1880, proprio durante un litigio in un locale pubblico di Fort Sumner di proprietà di Bob Hargrove, uccise un certo Joe Grant che, durante una partita a carte, aveva affermato, sparlando di Billy, che se l’avesse incontrato l’avrebbe ucciso; purtroppo per lui, non si era reso conto che uno dei giocatori era proprio Billy. Si racconta della manovra fatta da Billy per potergli sparare contro nei limiti consentiti dalla legge quale legittima difesa. Egli chiese a Joe con quale pistola lo avrebbe ucciso e questi, con santa incoscienza, gli porse la sua affinché la esaminasse. Billy, facendo riferimento all’abitudine, che era diventata una prassi, di caricare il tamburo in cinque posti sui sei disponibili, perché, non essendo l’arma sicura contro spari involontari, lo si ruotava in modo che il primo colpo fosse a vuoto, lestamente lo ruotò in quella posizione e gliela ridiede. Dopodiché disse a Grant che Billy era lui. Grant reagì immediatamente, sparandogli contro, ma naturalmente l’arma fece cilecca, mentre quella di Billy tuonò e questa volta il colpo andò segno e Grant rimase ucciso: come previsto, legittima difesa!

Che Billy e i suoi accoliti fossero male sopportati dalla gente normale lo dimostra il fatto che erano ricercati non solo dalla legge ma pure da gruppi di volontari e fu proprio uno di questi che, nel mese di novembre 1880, individuati i fuorilegge, li inseguì e li accerchiò nella fattoria di un loro amico, James Greathouse, ad Anton Chico nei territori di White Oaks, dove si erano rifugiati. Per parlamentare, uno degli inseguitori, Carlysle, con la protezione di una bandiera bianca, entrò nella casa, mentre Greathouse fu fatto uscire in qualità di ostaggio. Il tempo passava e non si concludeva nulla, finché un colpo di pistola all’esterno – accidentale o no? – echeggiò nel silenzio. Carlysle, ritenendo che i suoi compagni avessero sparato a Greathouse e temendo il peggio, si gettò fuori dalla finestra, cadendo in mezzo alla neve. I membri della squadra, convinti che questi fosse uno della banda, non esitarono a sparare e a ucciderlo. Compreso il grave errore commesso, scoraggiati, preferirono darsela alle gambe, consentendo in tal modo alla banda di Billy di eclissarsi.

Billy incontrò un certo Pat Garrett, un ex cacciatore di bisonti, con il quale fece amicizia. Questi era poi stato nominato sceriffo della Contea di Lincoln nel novembre 1880, e si era imposto l’incarico di pulire l’area da tutti i rapinatori e i malfattori; quindi, pur essendogli amico, i primi di dicembre, raccolto un gruppo di volontari, Pat decise di catturarlo. Il 19 dicembre, Billy a malapena riuscì a scampare alla cattura a seguito di un’imboscata fatta da Garrett e dai suoi compagni nella notte presso il Fort Sumner, durante la quale uno dei suoi compagni, Tom O’Folliard, fu ucciso. La banda, inseguita, dopo quattro giorni fu raggiunta e circondata dagli inseguitori mentre riposava in un rustico abbandonato a Stinking Springs. Al mattino presto, quando il ladro di bestiame Charlie Bowdre uscì per dare del fieno al suo cavallo, scambiato per Billy, senza tanti complimenti fu colpito a morte. Qualcuno dall’interno cercò di spostare il cavallo, ma Garrett uccise la bestia, facendone, così, un ostacolo per chi avesse tentato una fuga. Ciò che può sembrare strano è dato dagli scambi di battute fra i due amici-nemici, come, per esempio, l’invito di Garrett affinché Billy andasse a mangiare in sua compagnia e la risposta fu che se ne andasse all’Inferno. Ma alla fine, la banda di Billy si rese conto che non c’erano alternative, per cui si arrese e, finalmente, tutti poterono consumare un pasto.

Billy fu internato nel carcere di Mesilla, in attesa del processo che si sarebbe dovuto svolgere nell’aprile del 1881. In quel periodo rispose alle domande curiose dei giornalisti e, nello stesso tempo, inviò una lettera al Governatore Wallace, in cui chiedeva che avesse un occhio di riguardo nei suoi confronti, ma questi non ne volle sapere, lasciandolo cuocere nel suo brodo. Dal processo risultò solamente la sua colpevolezza per aver ucciso lo sceriffo Brady e ciò fu più che sufficiente a farlo condannare a morte per impiccagione dal giudice Warren Bristol; pena da eseguire il 13 aprile 1881. In attesa della sua fine, fu trasferito a Lincoln, dove, nel piano alto del Palazzo di Giustizia, era controllato a vista dai due vice sceriffi di Garrett, James Bell e Robert Ollinger. Mentre Garrett era fuori città per servizio, Billy riuscì a eliminare i due controllori e a scappare a gambe levate.

Cosa e come sia successo non trova d’accordo gli storici, sicuramente privi di documenti su cui fare ricerche, per cui la fantasia può galoppare. Lasciando le ipotesi che sembrano raccontare vicende dei vecchi «western» e che restano quello che sono, Billy riuscì a eliminare i ceppi che gli impedivano di camminare, prese un cavallo, che fu restituito dopo un paio di giorni, e senza fretta e canterellando, si allontanò.

Come era da immaginare, Garrett era ìnfuriato e non attendeva altro che la fortuna gli mettesse di fronte il fuorilegge. La sua caccia era continua, finché venne il momento da lui tanto atteso. Nella notte del 14 luglio 1881, Garrett si introdusse nel rifugio di Billy di Fort Sumner nel Nuovo Messico e lo attese al buio. Billy, forse un po’ troppo facilone in merito alla cautela da usare quando si è un pericolo pubblico, entrò senza precauzione nella stanza e, avendo avuto il sentore che ci fosse qualcuno, pare che abbia chiesto per un paio di volte in spagnolo: «Quien es?» («Chi è?»). Purtroppo, aveva tardato a mettersi sull’avviso e la risposta fu espressa da un paio di pallottole che lo colpirono: una di queste aveva attraversato il cuore. Può darsi che l’azione di Garrett sia stata tanto repentina da non dargli il tempo di reagire, ma anche se l’avesse avuto, non avrebbe potuto fare nulla, giacché, probabilmente per la prima volta nella sua vita, aveva fatto il tragico errore di dimenticare di prendere con sé la sua Colt Thunderer 41, che gli costò la vita.

Non si attese per seppellirlo: infatti, fu tumulato il giorno successivo nel cimitero militare di Fort Sumner tra due suoi compagni uccisi, Tom O’Folliard e Charlie Bowdre. Più tardi fu posta sulla triplice tomba una lapide riportante il nome dei tre fuorilegge e la scritta «pals», cioè «compagni».

(marzo 2024)

Tag: Mario Zaniboni, Billy the Kid, pistolero e criminale statunitense, Henry McCarty, New York, Silver City, Nuovo Messico, Frank Cahill, William H. Bonney, Contea di Lincoln, John Tunstall, Alexander McSween, guerra del bestiame, Richard Brewer, Frank Baker, Bill Morton, McClostey, William J. Brady, Bob Beckwith, Lew Wallace, John Dolan, Joe Grant, James Greathouse, Pat Garrett, Charlie Bowdre, carcere di Mesilla, Fort Sumner.